di Cosimo Vestito

DoubleVerify avvia la procedura per la quotazione in Borsa

Secondo i documenti depositati presso l'autorità di vigilanza, lo scorso anno la società tecnologica ha generato entrate per 244 milioni di dollari, in aumento del 34% rispetto al 2019

Quotazione in vista per DoubleVerify.

Depositando la documentazione necessaria presso la Securities and Exchange Commission, l'agenzia statunitense resposabile della vigilanza sui mercati finanziari, la società specializzata in misurazioni, dati e analytics ha dunque avviato la procedura per la quotazione in Borsa.

Secondo i documenti presentati, lo scorso anno DoubleVerify ha generato entrate per 244 milioni di dollari, in aumento del 34% rispetto al 2019, mentre l'utile netto è calato dai 23,3 milioni di dollari nel 2019 ai 20,5 milioni nel 2020.


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"Con le nostre soluzioni principali abbiamo penetrato il mercato di riferimento complessivo per una quota inferiore al 25%, perciò riteniamo che ci sia ampio spazio per aggiungere nuovi clienti in futuro", ha scritto DoubleVerify a proposito dei suoi piani di espansione. "Ci aspettiamo ad esempio che nuove soluzioni come Authentic Brand Safety, DV Authentic Attention e Custom Contextual e il continuo passaggio dalla tv lineare alla CTV possano continuare a guidare la nostra crescita a partire dai nostri clienti esistenti".

La società, che intende quotarsi al New York Stock Exchange, aveva raccolto a ottobre 350 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da Tiger Global Management.

DoubleVerify è l'ultima grande società martech ad aver fatto richiesta per l'ammissione in Borsa. A gennaio, la piattaforma di content recommendation israeliana Taboola aveva annunciato la sua quotazione al New York Stock Exchange, prevista per il secondo trimestre di quest’anno. PubMatic aveva invece inoltrato la sua domanda nel novembre scorso, con l'obiettivo di raccogliere 75 milioni di dollari nella IPO.

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