Numeri di bilancio migliori delle attese per Spotify, il colosso svedese dello streaming audio e dei podcasts.
A differenza della big tech statunitense, tutte reduci da un trimestre con risultati deludenti, Spotify ha battuto le aspettative degli analisti registrando una crescita del fatturato del 23% a 2,86 miliardi di euro e aumentando il numero dei sottoscrittori Premium del 14% a 188 milioni, 1 milione più delle previsioni (e nonostante il taglio di 600.000 abbonati in Russia dopo la decisione di uscire dal mercato locale a seguito del conflitto in Ucraina). Gli utenti attivi mensili complessivi sono quindi cresciuti del 19% a 433 milioni, 5 milioni in più rispetto alla guidance, la migliore performance ottenuta da Spotify nella sua storia.
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I ricavi pubblicitari di Spotify sono aumentati del 31% a 360 milioni di euro, raggiungendo una quota record del 13% sul giro d’affari complessivo della società. I ricavi degli abbonamenti sono cresciuti del 22% a 2,5 miliardi di euro, con i ricavi medi per sottoscrittore saliti del 6% anno su anno a 4,54 euro, esclusi i tassi di cambio.
Sull'entità della perdita ha pesato anche la decisione di abbandonare il progetto “Car Thing”, lanciato a inizio anno negli Stati Uniti, a causa della “domanda scarsa e dei problemi delle catena di approvvigionamento”, con un impatto sui conto di circa 31 milioni di euro. Car Thing è l'accessorio pensato da Spotify per semplificare l'utilizzo del servizio di streaming a bordo delle vetture più datate.
Per il terzo trimestre Spotify prevede un fatturato di 3 miliardi di euro, una perdita operativa di 218 milioni, 450 milioni di utenti attivi su base mensile e 194 milioni di abbonati Premium.