Da sin. Carmine Perna, l'assessore del Comune di Milano Emmanuel Conte e Antonio Porro
Riapre al pubblico Rizzoli Milano, la storica libreria nel cuore della Galleria Vittorio Emanuele II che dal 1949 accoglie generazioni di lettori, autori ed editori. Dopo un importante progetto di riqualificazione, lo spazio torna a essere un punto di riferimento per la vita culturale della città, con un’identità rinnovata ma saldamente radicata nella tradizione. Su due livelli e 755 metri quadri complessivi, la nuova Rizzoli propone ambienti ridisegnati, aree tematiche, spazi per eventi e un’offerta editoriale più ampia, che include un ricco catalogo in lingua originale, a conferma della sua vocazione internazionale. Un format pensato per coinvolgere un pubblico multigenerazionale e cosmopolita, in linea con lo spirito di Milano.

Il taglio del nastro
«Rizzoli Milano è molto più di una semplice libreria: è uno spazio d’incontro e di dialogo, in un luogo iconico della città», ha dichiarato Carmine Perna, AD di Mondadori Retail. Il rinnovamento si inserisce nel più ampio piano di sviluppo del network di librerie del Gruppo, che conta oltre 500 punti vendita in tutta Italia. Solo nel 2025 sono previste circa 30 nuove aperture tra store diretti e in franchising.
A supporto del rilancio, Mondadori ha lanciato una campagna di comunicazione multicanale sviluppata da Altavia, partner anche per l’organizzazione dell’evento di inaugurazione. Il piano include una domination digitale nella metropolitana Duomo per due settimane a partire dal 19 maggio e una strategia social e digital attiva per tutto il mese, pensata per valorizzare il legame tra la libreria e la città.

L'interno della libreria
A margine dell’evento, l’Amministratore Delegato del Gruppo Mondadori, Antonio Porro, ha fatto il punto sulla strategia del gruppo, a partire dall’espansione del retail: «Nei prossimi due anni apriremo una ventina di librerie dirette. La prossima sarà a Milano, in corso Buenos Aires, subito dopo l’estate. In un momento in cui molte librerie indipendenti e catene chiudono, il nostro obiettivo è crescere, non solo in qualità ma anche in quantità». Un’espansione che ha anche un valore simbolico, oltre che strategico: «Le librerie, oggi, non sono solo business. Sono presìdi culturali e strumenti fondamentali per sostenere il settore editoriale. Il nostro margine più grande arriva dai libri, sia scolastici sia trade, che da soli generano l’85-90% della redditività del gruppo».
Guardando al mercato, Porro ha ribadito la visione già condivisa con la comunità finanziaria: «Avevamo previsto un 2025 con un primo semestre debole, anche per via della riduzione delle risorse pubbliche destinate ai neodiciottenni, ma con un secondo semestre molto più forte. Ed è quanto stiamo riscontrando nei dati: il mercato e i nostri numeri stanno seguendo questa dinamica. Non siamo né preoccupati né sorpresi».
Sulla crisi che dal 2022 colpisce l’editoria libraria italiana, anche a causa della riforma del bonus cultura, Porro ha aggiunto: «L’Italia aveva anticipato tutti con 18app, un modello copiato oggi da molti paesi europei, come la Francia. È un peccato che, da pionieri, siamo diventati follower. Bisogna ripensare a strumenti concreti per sostenere la lettura tra i giovani. Tuttavia, il quadro generale si sta rafforzando, anche grazie a nuovi investimenti da parte delle istituzioni, come quelli annunciati dal ministro Giuli o dal Comune di Milano nel quartiere di Lorenteggio. Questo ci fa ben sperare».
Non è mancato un commento sulla divisione Media del Gruppo, che comprende sia le attività digitali sia quelle legate ai magazine: «Il mercato pubblicitario sta tenendo molto bene, soprattutto sul fronte digitale, che continua a crescere. La pubblicità cartacea è in leggera flessione, dell’1% in meno rispetto alle nostre aspettative. Ma, in un contesto geopolitico ed economico complesso, i primi mesi del 2025 hanno rispettato – anzi, leggermente superato – le nostre previsioni. Confermeremo quindi la guidance per l’intero esercizio».