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24/11/2022
di Teresa Nappi

Redazioni in agitazione in casa Gedi dopo la cessione di una parte del ramo Digital ad Accenture

Pubblicato un comunicato del coordinamento dei crd sulle testate del gruppo in cui, in relazione all’operazione che riguarda le unit Operations Multimediali e Demand&Delivery, si sottolinea la preoccupazione per l’esternalizzazione dei servizi

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Gedi cede due rami d’azienda dell’area digital ad Accenture. Si tratta delle divisioni Operations Multimediali e Demand&Delivery parte fino ad ora di Gedi Digital, l’area del gruppo chr si occupa di video, audio podcast, grafici, hardware e software, tutti segmenti su cui azienda e direzione hanno sempre affermato di voler puntare.


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Le due divisioni occupano nel complesso 65 persone che dal 1° gennaio 2023 passeranno "ad un’altra azienda e con un altro contratto di lavoro".

Si legge questo nel comunicato, pubblicato oggi 24 novembre su tutte le testate del gruppo editoriale cui appartengono La Repubblica e la Stampa su richiesta del Coordinamento dei Cdr (Comitati di redazione), costituito a seguito dell’annuncio improvviso della cessione: “L’annuncio ci preoccupa umanamente per le modalità brutali con le quali è stato comunicato e professionalmente per le ricadute”, si legge nella comunicazione.

Le ricadute a cui si riferisce il comunicato sono spiegate poco dopo: “I due rami d’azienda fanno parte di GediDigital, il motore digitale del gruppo su cui, negli ultimi anni, l’azienda ha investito molto in termini di denaro, personale e professionalità. Colleghi che si occupano della parte tecnologicamente più avanzata dei nostri contenuti (video, audio, podcast, grafici interattivi) e della manutenzione di hardware e software che ci permettono di fare il nostro lavoro e di informarvi ogni giorno. La decisione di esternalizzare questo comparto strategico è per noi illogica, incomprensibile, grave. Per questo, nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi, abbiamo chiesto un incontro all’azienda da tenersi entro 15 giorni perché spieghi le ragioni di questa scelta e illustri il piano industriale e le strategie del gruppo, mai chiariti in tutti questi anni. Il Coordinamento si riserva di adottare ogni forma di lotta per ottenere finalmente chiarezza e tutela di tutti i lavoratori, garanzie fondamentali per assicurarvi un’informazione corretta e di qualità”.


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