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10/02/2022
di Marco Donati

FCP-Assoradio entra in World Radio Alliance, organismo che riunisce le principali associazioni di categoria di tutto il mondo

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FCP-Assoradio, il comparto associativo di Fcp (Federazione Concessionarie Pubblicità) che raggruppa le principali concessionarie italiane del comparto radiofonico, ha fatto il proprio ingresso in World Radio Alliance. WRA, nata a seguito dell’iniziativa di Egta, racchiude 14 associazioni di categoria in Europa, Stati Uniti, Canada e Australia e si pone l’obiettivo di promuovere e rappresentare il valore del mezzo radiofonico nel panorama complessivo dei media.

I membri fondatori della World Radio Alliance sono Radiocentre (UK), Radiozentrale (Germania), Audify (Paesi Bassi), RAB (US), RadioMedia (Finlandia), Bureau de la Radio (Francia), VIA - Association of AV Media (Belgio), ACR - Associaciò Catalana de Ràdio (Spagna), Radio Centre Ireland, FCP-AssoRadio (Italia), Radio Connects (Canada), Association of Austrian Commercial Broadcasters (VÖP), Commercial Radio Australia, and egta - International Association of TV & Radio Sales houses.

Presidente inaugurale di WRA sarà Lucy Barrett, Client Director di Radiocentre UK. Barrett rappresenterà la World Radio Alliance nei confronti degli stakeholder esterni e sarà affiancata da Caroline Gianias (presidente di Radio Connects in Canada), che rivestirà la carica di vicepresidente.

“La Giornata Mondiale della Radio il 13 febbraio costituisce la migliore occasione per il lancio di un’iniziativa così importante, sottolinea Fausto Amorese, Presidente di FCP-Assoradio. E’ fantastico poter condividere l’esperienza di FCP-Assoradio con le associazioni di categoria di tutto il mondo. I brodcaster e le concessionarie radiofoniche sono e resteranno le protagoniste dell’universo audio capaci di condividere a livello globale lo spirito fondamentale della relazione radio-ascoltatori. Il mercato troverà in World radio Alliance un partner pronto a dimostrare che investire in radio vuol dire sfruttare appieno la propensione alla reazione immediata degli ascoltatori e nel contempo, ottenere un beneficio indiscusso sulla creazione di una solida brand equity”.

I commenti delle aziende che hanno sposato il progetto

“Da sempre Grana Padano investe e utilizza la radio come strumento di comunicazione", sostiene Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Grana Padano, "perché l’ha sempre trovato efficace, in quanto essendo un prodotto molto popolare, attraverso la radio raggiunge tutti i target. Perché la radio è uno strumento incredibilmente flessibile e adatto a diverse categorie e tipologie di utenti. Un ulteriore punto di forza della radio è che ti segue ovunque: in macchina, a casa, in ufficio, sui dispositivi, nel tempo libero, quando fai sport, quando ti alleni. Quindi è sempre con te ed è l'unico strumento di comunicazione che può accompagnarti in tutte le situazioni della tua vita”.

“Unipol Sai da anni investe in radio perché la radio ci sembra un ottimo mezzo in un’ottica di strategia di comunicazione integrata, a fianco del digitale e soprattutto della televisione. Quindi, proprio grazie ai buoni risultati che abbiamo raggiunto in termini sia di copertura che di reach, la radio non è mai mancata nella pianificazione delle campagne pubblicitarie degli ultimi anni, naturalmente con quote di investimento di volta in volta diverse e direi sempre come mezzo di supporto alla televisione. In termini di punti di forza citerei soprattutto l’affinità sul nostro target: noi abbiamo un prodotto di punta, che è la polizza RC auto (ci rivolgiamo quindi agli automobilisti) e acquistando spazi nel drive-time siamo sicuri di intercettare parecchi automobilisti, visto che una larga parte degli ascoltatori della radio è composta appunto da persone che guidano l’auto”, racconta Alberto Federici, Direttore Marketing UnipolSai.

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