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14/10/2022
di Andrea Salvadori

Editoriale Domus chiude quattro testate e rilancia puntando su brand storici, digitalizzazione e area Professional

Pesano la flessione della pubblicità (-6,5%) e l’aumento dei costi. L’a.d. Sofia Bordone: «Investimenti focalizzati sulle attività a marginalità positiva»

Sofia Bordone, Amministratore Delegato di Editoriale Domus (foto di Giulia Manelli)

Sofia Bordone, Amministratore Delegato di Editoriale Domus (foto di Giulia Manelli)

Editoriale Domus taglia quattro testate, mette in vendita una parte della sede storica di Rozzano e rilancia le attività puntando sui suoi brand storici e sull’area Professional, l’unica in crescita che potrebbe presto allargare il raggio d’azione attraverso nuove operazioni di mercato. 

Da gennaio 2023 cesseranno dunque le pubblicazioni del mensile TuttoTrasporti, dei bimestrali Youngtimer e Meridiani Cammini e del trimestrale AutoItaliana, il che comporterà una riduzione dell’organico di diverse unità tra giornalisti ed impiegati, mentre Dueruote abbandonerà le edicole e vivrà solo sulle piattaforme digitali. «Ci avviamo a chiudere un 2022 difficile, il terzo esercizio per noi in perdita», spiega Sofia Bordone, Amministratore Delegato di Editoriale Domus. «Il giro d’affari è ad oggi atteso in diminuzione del 2,6%, i ricavi pubblicitari netti in calo del 6,5% mentre la perdita sarà di alcuni milioni di euro. A inizio anno eravamo convinti di raggiungere il pareggio alla fine del 2022, ma le condizioni di mercato sono poi drasticamente cambiate: se la diminuzione dei ricavi diffusionali era stata preventivata, quella della pubblicità no. L’aumento dei costi è invece sempre più fuori controllo, la carta è arrivata fino al +70%, l’energia al +160%. Diminuire le spese e ridurre le attività a marginalità negativa è per noi davvero inevitabile, onde evitare di trovarci presto in un situazione ancora più critica. Il nostro obiettivo è dunque preservare tutto quello che in quasi cent’anni anni è stato costruito con la volontà di garantire una crescita più solida nel medio e lungo termine».


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Nessuna intenzione di vendere, «la proprietà rimarrà al 100% della mia famiglia», dice Sofia Bordone, nipote del fondatore del gruppo Gianni Mazzocchi e figlia di Maria Giovanna Mazzocchi, attuale presidente. Editoriale Domus continuerà piuttosto ad investire sui suoi brand editoriale storici, da Domus (per il quale si prospettano due nuove possibili edizioni internazionali) a Quattoruote, da Meridiani e Meridiani Montagne al Cucchiaio d’Argento. «Dueruote virerà completamente sullo sviluppo digitale con un’offerta editoriale e di servizi inedita, frutto anche di un’integrazione ancora più spiccata tra le due diverse anime di Editoriale Domus, quella consumer e quella professional. Presto annunceremo un nuovo progetto che metterà a fattor comune la competenza editoriali della redazione di Dueruote e l’importante patrimonio di dati sul mondo delle moto di cui disponiamo. Il mensile sulle auto d’epoca Ruoteclassiche passerà invece sotto la governance di Quattroruote rafforzando così il sistema editoriale che gravita intorno al mensile diretto da Gian Luca Pellegrini». Il direttore della testata diventerà dunque proprio Pellegrini, al posto di David Giudici, che insieme a Ruoteclassiche era al timone anche di Auto Italiana e Youngtimer.

Il gruppo editoriale intende quindi ampliare le attività della divisione Professional, «anche attraverso nuove acquisizioni». Quest’area, attiva nella vendita di banche dati e software in ambito automotive ad assicurazioni, ricambisti e concessionarie auto, «vale già oggi circa 20 milioni di euro di ricavi, con una buona marginalità e una crescita quest’anno prevista intorno all’8,4%. Il business Professional ci garantisce la capacità di registrare e analizzare i big data, prevedere scenari di mercato e di dare così risposte ad un mercato pubblicitario sempre più alla ricerca di targetizzazione e personalizzazione. La volontà è quella di valorizzare il già profondo legame che unisce il gruppo ai vari mercati di riferimento rendendo ogni brand un vero e proprio “business partner”».  

Intanto il gruppo ha in programma anche la vendita di una parte della sede di Rozzano, «un’area di 17.000 metri quadrati che oggi, dopo il Covid e a seguito della decisone di continuare a puntare sullo smart working, è diventata troppo grande. Contestualmente provvederemo a ripensare la nostra sede con un progetto di cui ha già iniziato ad occuparsi lo studio di progettazione Il Prisma».

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