05/11/2020
di Alessandra La Rosa

IAS: l’innovazione passa dal talento femminile. Il tema al centro dell’incontro "Women & Innovation"

L’importanza delle “soft skill”, ma anche l’esigenza di coltivare l’inclusione nel day by day: ecco cosa è emerso nel primo evento della Talk Series organizzata dalla società

IAS in prima linea nella valorizzazione del talento femminile nel settore digital: la società guidata in Italia da Elisa Lupo ha lanciato la nuova Talk Series "Women & Innovation", un'iniziativa dedicata a supportare il valore della diversity attraverso una serie di interviste per condividere sfide e successi. Oggi il primo webinar, che ha visto Elisa Lupo intervistare Daniela Cerrato di Mondadori Media, Elisabetta Corazza di Danone, Elisa Bertolotto di Lavazza e Paola Sinagra di L'Oréal.

Tanti i temi toccati nel corso dell’evento, dai risvolti del “new normal” della pandemia sull’organizzazione del lavoro e sulle modalità di comunicazione, all’importanza dei temi della gender equality e dell’inclusività a beneficio dell’organizzazione aziendale e del business.

«Una delle parole d’ordine del 2020 è “sperimentazione” – ha affermato Daniela Cerrato di Mondadori Media -. La sperimentazione oggi è fondamentale nel mercato per superare i problemi legati alla pandemia: sperimentare nuove forme di dialogo con il pubblico, ascoltandolo e adattandosi ai suoi nuovi bisogni e interessi, ma anche sperimentare una modalità di lavoro più efficiente, che tenga conto dell’impossibilità di andare in ufficio e d’altro canto aiuti nella gestione del tempo e nella sua divisione tra lavoro e vita personale, che purtroppo lavorando da casa spesso è molto labile».


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Sperimentare, ma puntando sull’innovazione: secondo Elisabetta Corazza di Danone, questo vale anche per la comunicazione pubblicitaria: «Il Covid ci ha imposto di ripensare anche il tone of voice delle nostre campagne, con cui oggi più che mai è importante esprimere vicinanza ai consumatori, i canali di comunicazione, ad esempio con una maggiore focalizzazione sull’influencer marketing che nel 2021 sarà per noi un asset fondamentale, ma anche le stesse innovazioni di prodotto, che devono adattarsi al grosso cambiamento che c’è stato negli ultimi mesi nelle abitudini del pubblico».

Dunque dalla pandemia possono venire nuove opportunità, «l'importante è saperle cogliere - dichiara Paola Sinagra di L'Oréal -, e adattarsi velocemente per recepirle e metterle in pratica. Pensiamo al mondo ecommerce che negli ultimi mesi è letteralmente esploso, o a quello dell'intrattenimento online, anch'esso in piena crescita. Entrambi costituiscono degli ambiti in cui può essere importante puntare, anche a livello di strategia di comunicazione»

Ma la pandemia sta anche contribuendo a creare nuovi argomenti, a mettere in luce nuovi temi. «Come la sostenibilità umana, che sarà al centro del nuovo calendario Lavazza che verrà presentato nei prossimi giorni», spiega Elisa Bertolotto di Lavazza, sottolineando come il 2020 sia stato un anno di grandi tematiche, che necessariamente hanno segnato i toni e i contenuti della comunicazione di un marchio di portata internazionale: oltre alla pandemia, il Black Lives Matter, le battaglie sociali, le elezioni americane e, non da ultimo, il tema della gender equality.

Questo è un tema su cui il mondo editoriale si sta già confrontando da diverso tempo «e in modi diversi rispetto al pubblico con cui parliamo - sottolinea Daniela Cerrato -. I più giovani ad esempio hanno un concetto già molto fluido della diversity, basti pensare che un terzo della scuderia di creator di DMBeauty, il nostro progetto rivolto ai millennial, è uomo». Su altre generazioni, invece, è necessario fare un maggior lavoro di sensibilizzazione.


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E poi c'è il tema della presenza femminile ai vertici delle aziende. «In azienda sono tante le lavoratrici donne, ma poche quelle in ruoli manageriali, perché?», domanda Elisa Lupo. Secondo Elisa Bertolotto, non è solo una questione di «minor coraggio a lanciarsi in ruoli che non siano al 100% rispondenti alle nostre competenze, ma anche e soprattutto un problema di “selezione”. I reparti di HR infatti danno molta più importanza alle cosiddette “hard skill” che non alle “soft skill”», e questo penalizza l’universo femminile.

«Competenze “soft” come l’empatia sono fondamentali nella gestione del lavoro», spiega Paola Sinagra, ma anche estremamente utili nel rapporto tra media e pubblico e nella scelta del giusto tono della comunicazione di brand.

Tutte le intervistate si sono inoltre mostrate d’accordo sull’importanza della diversity nel lavoro manageriale, “diversità” che va oltre la distinzione uomo/donna, abbracciando tutte le varietà e sfumature del “pensare diverso”. «Inclusione è valorizzare la diversità e le caratteristiche di ciascuno di noi e degli altri», dichiara Elisabetta Corazza, e «comportarsi in modo equo e paritario nel day by day, nel lavoro e fuori», conclude Paola Sinagra.

E oggi come oggi, in un mondo in cui la parola d’ordine è “innovare”, la ricchezza di pensiero che deriva da team variegati e inclusivi è più preziosa che mai.

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