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12/02/2025
di Andrea Di Domenico

Nielsen Ad Intel: il mercato degli investimenti pubblicitari chiude il 2024 a +3,8%

Negativo il dato di dicembre: -1,6%. Bordin: «Per il 2025 confidiamo in un andamento stabile»

Pubblicità, i numeri del 2024 in Italia

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Nielsen ha pubblicato i risultati Ad Intel relativi al mercato pubblicitario nel mese di dicembre 2024. L'azienda specializzata nella misurazione dell'audience, dei dati e nelle analisi vede gli investimenti pubblicitari in Italia chiudere il mese a -1,6%, portando la raccolta pubblicitaria del 2024 +3,8%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel 2024 si attesta a +3,9%.   

“Come sappiamo dicembre è un mese di bilanci: volendo tirare le somme dell’anno appena concluso, potremmo definire il 2024 un’ottima annata, sicuramente la migliore degli ultimi anni post Covid (ad esclusione del 2021, che ha registrato un +14%), il che conferma la solidità del settore", dichiara Luca Bordin, Country Leader Italia.

Il 2024 è stato un anno, continua Bordin, "cominciato e proseguito bene, con una crescita costante, un picco nel periodo estivo in concomitanza con i noti eventi sportivi ed un rallentamento nell’ultimo trimestre che risente di una differente allocazione dei budget a favore appunto degli eventi estivi".

Nella foto, il grafico Nielsen sulla pubblicità 2024

"E’ da notare", puntualizza Bordin "che il mercato senza OTT non ha ancora raggiunto i livelli di investimento del 2019 (-0,6%) e che, all’interno di questa dinamica", quindi considerando l'arco temporale 2019-2024, "il mezzo TV spicca con un +7,5% mantenendo una quota superiore al 40%. Registriamo inoltre una dinamica molto positiva del comparto Internet che performa una crescita del 17%, non considerando la stima degli OTT che a loro volta crescono del 27%".

"Guardando al 2025", aggiunge sempre Bordin "confidiamo, con un certo ottimismo, in un mercato stabile visto il confronto con il 2024 segnato dai grandi eventi sportivi, le previsioni del Pil riviste lievemente in ribasso a +0.8%, un'inflazione prevista inferiore al 2% e le possibili turbative dei mercati dovute alle nuove politiche americane sui dazi”.

Relativamente ai singoli mezzi, la TV è in calo del 1,6% a dicembre e cresce del 7,3% nel 2024. In calo a dicembre i Quotidiani e i Periodici che segnano rispettivamente un -13,1% (2024 -8,5%) e -17,7% (2024 -5,5%). La Radio è in sensibile calo a dicembre, -18,2%, mentre resta positiva sul 2024 a +2,2%.

Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del Web advertising nel 2024 chiude con un +3,4% (+1% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). 

Segno positivo nel 2024 per l’Out of Home (Transit e Outdoor) che registra un +0,7% e per il Cinema, +23,5%. In calo del 9,7% la Go Tv e del 8,4% il Direct Mail.

Sono undici i settori merceologici in crescita nel mese di dicembre, segnala semrope Nielsen: il contributo maggiore è portato da Gestione casa (+28%), Enti/Istituzioni (+17,8%) e Turismo/Viaggi (+13,1). A dicembre risultano in calo gli investimenti di Abbigliamento (-21,9%), Media/Editoria (-23%) e Automobili (-35,2%).

Relativamente ai comparti con la maggiore quota di mercato, si evidenzia, nel 2024 l’andamento positivo di Distribuzione (+7,8%), Automobili (+14,3%) e Gestione casa (+28,8%). In calo invece, tra i primi dieci settori, i comparri Telecomunicazioni (-9,7%) e Cura persona (-1,9%).

“L’analisi dell’andamento degli investimenti pubblicitari nei macrosettori evidenzia una buona crescita per Beni durevoli (+12,4%)Largo consumo (+10,2%) e Attività e Servizi (+4,8%), mentre registrano una flessione i macrosettori Persona (-1,3%) e Tempo libero (-3,6%). Tuttavia, negli ultimi tre mesi del 2024, si è osservato un generale rallentamento della crescita in tutti i macrosettori. I Beni durevoli, pur mantenendo un trend positivo, hanno subito un calo più marcato dovuto al ben noto decremento degli investimenti delle Automobili che nell’ultimo trimestre hanno subito un calo del 12%, legato a un raffreddamento della domanda e a un riassestamento delle strategie di comunicazione”, conclude Luca Bordin.

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