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17/09/2020
di Lorenzo Mosciatti

La spesa pubblicitaria torna al segno più a luglio. Dal Sasso: «Bene anche agosto, attesa per l’autunno»

Secondo Nielsen, gli investimenti sono aumentati nel mese dell’8%, mentre il cumulato dei sette mesi è risalito al -23,5%.

Alberto Dal Sasso

Alberto Dal Sasso

Gli investimenti pubblicitari delle aziende tornano a crescere in Italia nel mese di luglio. Una svolta, dopo i mesi segnati dalla pandemia e da lockdown, che dovrebbe essere confermata anche ad agosto, fa sapere Nielsen, la società che raccoglie i dati della spesa pubblicitaria. 

 “Il cambio di trend auspicato è avvenuto nel mese di luglio”, dichiara Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen. “I quattro mesi precedenti, che hanno coinciso con la chiusura totale o parziale del paese, avevano lasciato sul terreno un terzo degli investimenti rispetto allo scorso anno (-32,9%). Il mese di luglio segna invece un punto di svolta concreto, che è coinciso con la ripresa degli eventi sportivi, anche se a porte chiuse, e più in generale con la ripresa reale delle attività produttive e di svago, seppur in misura ridotta”.

“La raccolta pubblicitaria di agosto dovrebbe proseguire nella stessa direzione, stando ai primi segnali che abbiamo colto” , aggiunge Dal Sasso. “Sarà fondamentale capire cosa ci porterà in dote la stagione autunnale, sia dal punto di vista della situazione dei contagi, dopo la riapertura delle scuole, sia negli indicatori macroeconomici, per capire se abbiamo davanti una ripresa concreta e in via di consolidamento verso il 2021”.


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La fase negativa del mercato degli investimenti pubblicitari iniziata a marzo a causa della pandemia e del lockdown ha dunque mostrato a luglio un’inversione di tendenza. Il mese si è chiuso con una crescita dell’8%. La raccolta del periodo cumulato gennaio-luglio rimane in territorio negativo a -19,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Se si esclude dalla raccolta web la stima di Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti Over The Top, l’andamento nel periodo gennaio - luglio si attesta a -23,5%.

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Televisione a + 14,8%, web advertising in crescita dell'11%

Relativamente ai singoli mezzi, la televisione torna in positivo a luglio con una crescita del 14,8% e chiude i primi sette mesi a -19,1%. 

Per quanto riguarda internet, sulla base delle stime realizzate da Nielsen, a luglio la raccolta dell’intero universo del web advertising segna una crescita dell’11,1%, e porta la perdita del periodo cumulato a -10,6% (-11,1% se si considera il solo perimetro FCP-Assointernet).

Andamento positivo per i quotidiani che crescono a luglio del 13,4%. Negativa invece la raccolta nel periodo consolidato (-21,8%). I periodici perdono a luglio e nei sette mesi, con cali rispettivamente del 15,1% e del 40,8%. 

Si riduce la fase negativa della raccolta pubblicitaria della radio che, per la prima volta da marzo, scende sotto la doppia cifra nel singolo mese, registrando una perdita dell’8,1% a luglio e del 33,3% nel periodo cumulato. A luglio l’outdoor perde il 2,1% (-51,7% nei sette mesi) e il transit cala del 53% (-58,6%). In perdita anche il direct mail, a -18,7% (-35,3% nel periodo gennaio - luglio). I fatturati di go tv e cinema per gli ultimi cinque mesi non sono invece disponibili.

Automobili e finanza/assicurazioni sugli scudi

I settori merceologici che tornano a crescere nel singolo mese di luglio sono otto, tra i quali in particolare le automobili (+99,1%), il settore finanza/assicurazioni (+132,3%), industria/edilizia (+63,1%) e telecomunicazioni (+7,3%).

Se ne registrano anche due che crescono anche nel periodo cumulato gennaio-luglio: gestione casa (+4,6%) ed enti/istituzioni (+12%).

Relativamente ai comparti con una maggiore quota di mercato, si evidenziano nei sette mesi gli andamenti negativi di alimentari (-18,8%), farmaceutici (-20%) e bevande/alcoolici (-23,3%).

Tra giugno e luglio i settori in crescita sono ben 14, con un apporto di circa 50 milioni di nuovi investimenti: il traino viene in particolare dalla finanza e dalle automobili, che raddoppiano la spesa dopo quattro mesi particolarmente difficili.

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