Le grandi compagnie sono pronte ad aumentare gli investimenti pubblicitari - Foto di Karolina Grabowska da Pexels.com
Né l’economia né gli scenari politici globali sono in una situazione particolarmente stabile, eppure i grandi brand sono intenzionati ad alzare i loro budget pubblicitari. Un nuovo studio della World Federation of Advertisers e di Ebiquity, la società attiva nelle analisi degli investimenti media guidata in Italia da Anthony Cardamone (il report può essere scaricato qui) svela che il 60% delle compagnie aumenteranno la spesa media globale nel 2024, e che il 14% lo farà in modo “significativo”.
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Si tratta di un dato piuttosto robusto rispetto a quanto emerso nello stesso sondaggio un anno fa, quando solo il 29% dei rispondenti (rappresentativi di 92 grandi compagnie, che investono in pubblicità complessivamente qualcosa come 500 miliardi di dollari all’anno – 700 milioni in media a testa) avevano detto di voler alzare i loro budget.
“C’è un cauto ottimismo che ritorna nella spesa pubblicitaria e, prevedibilmente, il denaro prenderà la strada del digitale. Tuttavia, per consentire una crescita del mercato digitale a lungo termine, dobbiamo risolvere questioni chiave di qualità, trasparenza, responsabilità, misurazione e, soprattutto, sostenibilità”, ha commentato Stephan Loerke, Ceo della WFA.
A conferma del fatto che tali problemi sono ben chiari nella mente delle grandi aziende, dal sondaggio emerge che il 70% dei rispondenti revisiona con regolarità le proprie pratiche di brand safety. Il 27% invece ha inziato a diversificare gli investimenti pubblicitari all’esterno delle “big tech”, con la finalità di promuovere un ecosistema com maggiore pluralità. Circa 2/5 dei rispondenti invece è deciso a promuovere azioni per misurare e ridurre le emissioni di CO2 generate dalle attività media.