La Fondazione Milano Cortina 2026 ha presentato a Milano le uniformi ufficiali che verranno indossate da volontari, staff e tedofori durante i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. La linea è stata sviluppata in collaborazione con Salomon, Premium Partner dell’evento, e comprenderà 17 elementi per ciascun kit, per un totale di oltre 400.000 pezzi prodotti.
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Secondo quanto comunicato dalla Fondazione, le uniformi saranno consegnate a più di 18.000 volontari e al personale operativo dei Giochi, arrivando a coinvolgere complessivamente oltre 25.000 persone. La presentazione, avvenuta nel capoluogo lombardo, ha rappresentato una nuova tappa della “Road to the Games”.
L’amministratore delegato della Fondazione, Andrea Varnier, ha definito le uniformi “molto più di un semplice abbigliamento”, sottolineando come rappresentino “design, stile e funzionalità” e, soprattutto, un elemento simbolico che esprime coesione e appartenenza. Varnier ha ribadito il valore del lavoro collettivo svolto insieme al partner tecnico: “Insieme a Salomon, abbiamo realizzato un progetto che andrà ben oltre le caratteristiche tecniche di questi capi”.
Il progetto è stato realizzato in circa 18 mesi e ha coinvolto oltre 50 esperti, designer e tecnici dei team Milano Cortina 2026 e del Centro di Design di Salomon ad Annecy. La collaborazione ha portato alla creazione di capi pensati per due principali contesti d’uso, città e montagna, con particolare attenzione a comfort, riconoscibilità e protezione dagli agenti atmosferici.
È stata inoltre presentata l’uniforme dei tedofori, che accompagneranno la Fiamma olimpica e paralimpica nel percorso attraverso l’Italia. Come spiegato da Scott Mellin, Global Chief Brand Officer di Salomon, l’outfit è pensato per rappresentare "la forza del movimento nel connettere le persone, una luce che viaggia, unendo ogni passo verso Milano Cortina 2026".
Le uniformi sono state progettate seguendo cinque principi chiave: performance, riconoscibilità, adattabilità, coesione e legacy. Quest’ultimo aspetto riguarda la volontà di lasciare un segno duraturo oltre la conclusione dei Giochi, contribuendo a definirne l’immaginario collettivo.