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07/03/2025
di Redazione Engage

Aziende unicorno: il fenomeno delle startup da un miliardo di dollari

Un viaggio nel mondo degli Unicorni alla scoperta di quelli nostrani: da Yoox di Federico Marchetti a Facile.it e Prima Assicurazioni di Alberto Genovese

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Nel 2013 Aileen Lee, fondatrice di Cowboy Ventures, società di venture capital focalizzata su investimenti in startup, ha coniato il termine “Unicorn Companies” per riferirsi a quelle startup americane che raggiungono il valore di 1 miliardo di dollari o più. “Ho usato il termine “Unicorno” perché suona... quasi magico, che richiede chimica, un buon tempismo - molte cose devono incastrarsi tra loro. Non è facile” scrive sull’articolo “Welcome To The Unicorn Club: Learning from Billion-Dollar Startups”, pubblicato su TechCrunch, e ancora “la stragrande maggioranza delle società che ricevono finanziamenti sotto forma di venture capital, hanno persone che sono super intelligenti e hanno grandi obiettivi e realizzano ottimi prodotti non raggiunge questo livello di valutazione. È davvero una cosa difficile da realizzare.”.

Il termine ha poi guadagnato sempre più popolarità anche a livello internazionale. Si stima che una startup abbia solo lo 0,000006% di probabilità di diventare un unicorno, e che in media ci vogliano circa 7 anni per raggiungere questa valutazione, come si legge su economyup.it.

Cosa differenzia le Aziende Unicorno dalle altre aziende?

Se nella definizione originale il termine "Unicorn Companies" si riferiva principalmente a società tecnologiche con sede negli Stati Uniti, fondate a partire dal 2003 e valutate oltre 1 miliardo di dollari da investitori pubblici o privati, oggi la definizione è diventata più ampia. Le Aziende Unicorno sono quelle che puntano sull’innovazione tecnologica, si rivolgono a mercati internazionali e consumatori di massa. Si tratta di società private che solitamente nascono da idee innovative di imprenditori visionari e che crescono grazie ai finanziamenti di investitori istituzionali, senza essere ancora quotate in Borsa. Queste aziende si distinguono per la capacità di sviluppare idee originali e modelli di business altamente flessibili, scalabili e ripetibili, che permettono loro di affrontare con successo le sfide di mercati dinamici e in continua evoluzione. La creazione di tali modelli innovativi dipende in gran parte dall’utilizzo strategico dei dati digitali.

Gli Unicorni italiani: Yoox, Satispay, Scalapay, Facile.it, Prima Assicurazioni, Bending Spoons e iGenius

A livello globale, secondo i dati pubblicati da CB Insights nel dicembre 2024, esistono oltre 1.200 Unicorni sparsi in tutto il mondo; tuttavia, è importante
sottolineare che la definizione di "Unicorno" può variare leggermente a seconda delle fonti. Più del 50% degli Unicorni si trova negli Stati Uniti, seguiti dalla Cina e dall’India. In Europa, si contano circa 170 Unicorni, con una forte prevalenza del settore fintech. Molti tra questi Unicorni provengono dal Regno Unito, come Revolut o BGL Group, ma anche l’Europa continentale vanta realtà di successo, come la tedesca N26 o la francese BlaBlaCar.

In Italia, nel 2000 Federico Marchetti fonda Yoox, che, come si legge nell’articolo di StartupItalia.eu, diventa il primo Unicorno italiano negli anni successivi. Nel 2012
trasferisce la sede a Londra e, nel 2015, la società si fonde con Net-a-porter, dando vita a Yoox Net-a-Porter Group (YNAP), una delle più grandi piattaforme di lusso
online.

Nel 2022 ottengono lo status di azienda Unicorno anche Satispay, la celebre startup fondata nel 2013 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, Scalapay, una fintech fondata nel 2019 da Johnny Mitrevski e Simone Mancini, e Facile.it, il celebre comparatore creato nel 2008 dall’imprenditore Alberto Genovese. Sempre di Alberto Genovese, ma di qualche anno più tardi, è l’Unicorno Prima Assicurazioni, che è stata valutata 800 milioni nel 2022, proprio quando il fondatore ha ceduto la sua quota, e oggi si appresta a passare di mano nuovamente di dopo aver raddoppiato i volumi e quadruplicato gli utili, come si legge su ilsole24ore.com.

Nel 2024 si uniscono infine alla lista la società Bending Spoons, fondata nel 2013 a Copenaghen e successivamente trasferita a Milano, e iGenius, startup deep-tech di intelligenza artificiale generativa, fondata da Uljan Sharka nel 2016.

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