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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

25/11/2021

Instagram come OnlyFans: arrivano i contenuti a pagamento

La chiave del successo di OnlyFans è stata quella di permettere ai creator di guadagnare grazie agli abbonamenti. Pare che Mark Zuckerberg stia cercando di sfruttare questa strategia per ottenere ulteriori introiti da Instagram. Arrivano i contenuti a pagamento su IG?

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Pagare un abbonamento per vedere dei contenuti esclusivi: ecco la strategia che ha reso OnlyFans il social network che ha permesso a persone di tutto il mondo di guadagnare con le proprie idee. Sappiamo bene come Mark Zuckerberg sia ricettivo di fronte alle idee di successo. Osserva, analizza e copia in modo spudorato: lo ha già fatto con Snapchat, con l’app MSQRD (poi acquistata) e con Facebook Messenger, che funziona in modo identico a Whatsapp (acquistato nel 2014 per 19,3 miliardi di dollari).

Ora il buon Mark ha messo gli occhi su OnlyFans e vuole sfruttare la strategia su Instagram (che giusto per gradire, acquistò nel 2012 per 1 miliardo di dollari tra azioni e denaro). In questo modo il fatturato di Instagram volerebbe alle stelle e potrebbe minare il dominio attuale di OnlyFans, che può comunque puntare sulla sua arma segreta: la totale assenza di censura in materia di contenuti.

Per ora si tratta solo di rumors: la notizia è stata diffusa da TechCrunch. Pare che due servizi di terze parti, Apptopia e Sensor Tower, abbiano scoperto una nuova funzione che dovrebbe consentire di effettuare abbonamenti in-app su Instagram. Tra l’altro, questa scoperta avvalorerebbe le notizie uscite qualche tempo fa, in merito alla volontà di Instagram di consentire ai creator di farsi pagare per i propri contenuti (cosa che già succede, ma che non coinvolge Instagram e quindi non porta guadagni al buon Mark e al suo impero).

In particolare, Apptopia e Sensor Tower, avrebbero intercettato una serie di opzioni sotto la voce Instagram Subscriptions nell’App Store di iOS, in cui sarebbero evidenziati i singoli prezzi degli acquisti in-app. Per gli Instagram Badge, ad esempio, vengono mostrate opzioni che partono da un minimo di 0,99 dollari americani ad un massimo di 4,99 dollari. Stesso discorso anche per gli Instagram Subscription (abbonamenti mensili), che in definitiva rappresenterebbero la vera novità del momento. Per chi non lo sapesse, infatti, gli Instagram Badge sono strumenti già presenti sull’app e si possono acquistare durante le Live, in modo tale da supportare l’attività dei propri creator preferiti. La funzione è già stata implementata in diversi Paesi e tra questi è presente anche l’Italia.

Grazie agli abbonamenti in-app, gli utenti Instagram che lo desidereranno, potranno sbloccare diverse tipologie di contenuti, tra cui foto, video, Instagram Stories e probabilmente anche Live. A qualcuno potrà non piacere la strada intrapresa da Instagram e da altre piattaforme social, sta di fatto che lo stesso Adam Mosseri, Head of Instagram, ha già espresso il suo parere favorevole in merito. Poter monetizzare i propri contenuti aiuterà i creator a sostenere il loro lavoro, per cui impiegano tempo, risorse ed energie. Ad ogni modo, come spesso accade, l’introduzione degli abbonamenti in-app sarà graduale e molto probabilmente partirà dagli Stati Uniti, con una fase di test cui poi farà seguito la diffusione a livello mondiale.

Ora una domanda è d’obbligo: sarà ancora possibile strutturare una strategia social puntando sugli influencer di Instagram? Mi spiego meglio: avrà ancora senso pagare un influencer per produrre contenuti legati ad un brand? Gli abbonamenti potrebbero far crollare gli insights dei creator. Sarà importante capire che si evolverà la situazione. Perché il business social è schizofrenico. È liquido: molto più della società che ci ha raccontato Zygmunt Bauman. Ma questa è un’altra storia, della quale parleremo quando avremo le idee più chiare.

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