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31/03/2021
di Marco Donati

Verizon Media cresce nel mondo e in Italia nel quarto trimestre 2020. Lundari: «Il 10% dell’online streaming globale passa da noi»

Post-cookie, 5G e le novità in arrivo nell'intervista a Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy

Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy

Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy

Nell’ultimo trimestre 2020, nonostante la pandemia, Verizon Media ha registrato a livello globale un incremento dell’11,4% di fatturato: una crescita mai registrata da quando ha acquisito Yahoo tre anni fa e che ha interessato anche il mercato italiano con una performance addirittura superiore. A trainare lo sviluppo è la combinazione di asset tecnologici e media di cui dispone la società per produrre contenuti, distribuire advertising e promuovere vendite online, con un’audience di circa 900 milioni di persone nel mondo.

«Per gli investitori e per gli editori, Verizon Media rappresenta l’unica piattaforma omnicanale indipendente con tecnologie totalmente integrate per abilitare attività di marketing e di monetizzazione attraverso tutti i formati pubblicitari e tutti i canali, tradizionali ed emergenti. Con le nostre soluzioni, consentiamo loro di ottenere i migliori risultati», dichiara Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy, che sottolinea come «un altro punto di forza sia la Media Platform che consente lo streaming su tutti i device connessi (smartphone, tablet, smartTV…), piattaforma utilizzata da oltre 10 mila brand nel mondo tra cui Disney, Fox e Discovery. In pratica il 10% dell’online streaming mondiale passa da noi».

Quali sono le letture di una crescita registrata in un anno molto complesso per quasi tutti i settori?

«Confinati in casa dalla pandemia, abbiamo tutti consumato più contenuti online e questo ha comportato un aumento delle nostre audience, delle sottoscrizioni e del fatturato derivante da advertising ed e-commerce. Come si legge in particolare nella crescita a tre cifre della CTV-Connected TV. Se guardiamo avanti, quando torneremo alla vita normale il DOOH sarà la prossima frontiera».

Qual è la vostra risposta all’imminente futuro senza cookie di terza parte?

«Per anni, i cookie sono stati il fondamento della pubblicità digitale tradizionale. L’impossibilità di utilizzare i cookie in futuro obbliga tutti gli attori del mercato pubblicitario ad un ripensamento delle attuali tecniche di targeting. Grazie alle nostre soluzioni e alla disponibilità di dati di prima parte, possiamo aiutare i brand e gli editori a individuare nuovi approcci, adottando un modello integrato di ID "sostenibile", incentrato sulla privacy e sulla scelta del consumatore e focalizzato sulla costruzione della fiducia del cliente nella conformità dei nostri dati». 

Quali sono le soluzioni che hanno un maggiore impatto sul mercato italiano?

«DSP, formati native, creatività e capacità di sviluppare progetti speciali. La possibilità di effettuare pianificazioni su audience premium in tutto il mondo, con risultati straordinari in termini di performance rende la nostra DSP una piattaforma estremamente all’avanguardia. È multicanale e favorisce, grazie agli algoritmi e ai dati proprietari, un ritorno sull’investimento molto elevato, sfruttando anche i nuovi canali quali la connected TV e il digital out of home.

Un capitolo speciale è dedicato al native che, grazie alla dinamicità della nostra piattaforma, è pianificabile in modalità reserved e programmatica, con un’ampia varietà di formati e con una gestione dinamica delle creatività.

Attualmente, anche i formati in AR possono essere distribuiti attraverso mobile web, al di fuori delle sole app, consentendo quindi ampia scalabilità ed elevati tassi di engagement, soprattutto da parte di chi fa acquisti online. In questo contesto economico è rilevante poter offrire una audience extension alle campagne social, grazie al nostro formato Brand Stories: il nostro approccio prevede di distribuire su tutto il web le stesse creatività usate su IG, e raggiungere così anche target che non trascorrono molto tempo sulle piattaforme social.

L’offerta italiana è rafforzata anche dai partner locali: dalla collaborazione con Warner Music International e Divimove creiamo progetti speciali con gli artisti e con gli influencer, che sono amplificabili grazie a pianificazioni video su contenuti premium, originali e selezionati».

Un’ulteriore opportunità di sviluppo arriverà con il 5G…

«È in forte crescita la richiesta di progetti creativi che sfruttino al meglio le nuove tecnologie come l’extended reality (XR), già disponibili e scalabili sul 4G e che saranno ulteriormente potenziate dalla connettività 5G. Il nostro team creativo RYOT e il nostro studio 5G sono all’avanguardia nella creazione di questi progetti. Diversi sono i premi che abbiamo ricevuto per progetti per clienti come Vodafone e Doritos che hanno fatto leva su un’interazione abilitata dall’augmented reality, permettendo agli utenti di vivere un’esperienza simile a Pokemon Go».

Quali nuove soluzioni saranno disponibili in un prossimo futuro?

«Pochi giorni fa, durante il nostro evento annuale Yahoo Build It Forward, abbiamo annunciato alcuni nuovi progetti innovativi, tra questi c’è Yahoo Shops. Un marketplace che consentirà ai brand di intercettare un’audience ampia e altamente profilata, con shoppable video e altri formati dedicati a chi naviga online per fare acquisti. Come sempre, si partirà dagli USA, per poi estendere l’offerta alle altre regioni».

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