23/07/2014
di Teresa Nappi

Payclick chiude i sei mesi a +23%. Formicola: «Non ci adagiamo sugli allori»

La società specializzata in performance marketing ha aperto la propria sede milanese e ora si appresta ad affrontare la seconda parte dell'anno continuando a investire su ricerca e sviluppo

Il 14 luglio esattamente, Payclick, società indipendente specializzata in performance marketing, ha annunciato l’apertura di una sua nuova sede nel cuore di Milano.

Un nuovo e importante “presidio” che sarà guidato e coordinato da Anita Intra, manager con consolidata esperienza che opera nel settore dell’advertising, direct e digital marketing da oltre 25 anni.

Tutto questo a fronte di una continua crescita registrata dalla società, che infatti ha archiviato il primo semestre a +23%, come ci rivela il ceo Luca Formicola. Un traguardo che però, "saggiamente", la società non dà per scontato, continuando a investire in ricerca e sviluppo di nuovi soluzioni, innovative ma soprattutto efficaci rispetto agli obiettivi dei clienti.

Dott. Formicola, partiamo proprio dell’apertura della nuova sede milanese. Quali ritorni vi aspettate da questo investimento?

«Milano rappresenta per il nostro settore una piazza importante dove sono concentrati molti dei nostri principali clienti, oltre a tanti potenziali investitori con i quali pensiamo di poter iniziare una collaborazione. Abbiamo ora la possibilità di seguire meglio le realtà con cui collaboriamo con un approccio più diretto e veloce. Confidiamo che tutto ciò comporti una sempre maggiore fiducia nella nostra azienda con conseguente aumento degli ordini e dei fatturati».

Perché in piena “era mobile” è ancora così importante essere fisicamente presenti a Milano?

«Nonostante le comunicazioni digitali abbiano accorciato le distanze, crediamo fortemente nel valore dei rapporti personali. In 8 anni di attività, l’assenza da Milano non ci ha impedito di crescere velocemente, una crescita continua e costante che anche quest’anno sta accompagnando la nostra azienda. Conosciamo però il valore di un incontri vis-à-vis con il cliente, e per questo abbiamo sempre predisposto trasferte o partecipato attivamente a eventi come IAB Forum, B Com, Be Wizard e così via. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di poter contare su una persona di esperienza come Anita Intra per l’apertura della sede a Milano, e abbiamo colto questa grande opportunità di ottimizzare e semplificare i processi di lavoro restando fedeli ai principi differenzianti sui quali si basano molti dei risultati ottenuti».

Ad ogni modo: come sta andando Payclick? Il primo semestre 2014 è il linea con le vostre aspettative?

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti anche in questo primo semestre del 2014. Ogni anno ci poniamo obiettivi sfidanti che sistematicamente sforiamo, mantenendo altissimo l’entusiasmo di ognuno di noi. Il primo semestre si è chiuso con un + 23% rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2013 confermando un trend di crescita importante, superiore alle nostre aspettative».

Per la prima volta, la “crisi” del settore pubblicitario ha lambito anche internet, almeno in alcuni settori. Con quale strategia affrontate questo scenario?

«La nostra strategia principale è quella di non adagiarsi mai sugli allori e di continuare a investire tantissimo nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti e nella diversificazione del mezzo. Sin dai primi anni di attività, PayClick ha saputo evolversi ed adeguarsi alle esigenze e richieste del mercato. La duttilità è secondo me una caratteristica necessaria che dovrebbe avere qualsiasi azienda per affrontare al meglio scenari non rosei».

Ora una domanda più “leggera” visto l’avvicinarsi della meritata pausa estiva. Un libro che metterà – o ci consiglia di mettere – in valigia?

«Il primo libro in valigia sarà il mio MacBook, difficile separarsene! In aggiunta ho però già inserito alcuni testi inerenti il mondo dei bambini. Sono diventato papà da quasi un anno, spero di poter dare il massimo a mio figlio e credo che per affrontare al meglio questa nuova avventura sia necessaria la giusta formazione».

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