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16/02/2021
di Cosimo Vestito

NativeJ cresce del 40% nel 2020 e punta quest'anno a raddoppiare il fatturato

Forte di un network di 1.500 tra editori e influencer, la piattaforma italiana di branded content fondata e guidata da Manuela Crotti raggiunge oggi un'audience di 500 milioni di utenti

Manuela Crotti, Fondatrice e Ceo di NativeJ

Manuela Crotti, Fondatrice e Ceo di NativeJ

Anche in Italia, l’approccio delle aziende al content marketing sta divenendo più strategico e orientato alla qualità. Non più quindi piani di comunicazione articolati solamente sul breve termine e legati a metriche quantitative, ma progetti strutturati, fondati su logiche qualitative e di lungo periodo.

Proprio su questo solco si muove NativeJ, la piattaforma italiana di branded content e influencer marketing fondata e guidata da Manuela Crotti. Ciò che la contraddistingue è infatti un’offerta basata su un network costituito esclusivamente da editori e influencer premium (circa 1.500) selezionati secondo parametri di efficienza e attivati solo dietro invito della stessa società. Complessivamente, la piattaforma raggiunge online 500 milioni di utenti distribuiti su tutti i canali social, un’audience in cui la fascia demografica della Generazione Z sta crescendo grazie agli accordi recentemente siglati con talent e influencer sulle piattaforme TikTok e Twitch.

In arrivo una nuova piattorma dedicata alle PMI

«I nostri servizi si concentrano sulla distribuzione ma anche sulla produzione di contenuti; su questa linea di business, in particolare, abbiamo investito molto dando vita a una content factory interna che oltre ad avvalersi del supporto qualificato di giornalisti e autori offre la possibilità di realizzare podcast», ha raccontato a Engage Crotti. «Ma per noi è importante anche la misurazione dei risultati ottenuti, per questo forniamo una serie di KPI garantiti come il ritorno sugli investimenti, che reputiamo fondamentale per la soddisfazione del cliente. La nostra offerta è completa e davvero unica, spazia dai contenuti social fino agli advertorial, con attività multicanale progettate su misura e rivolte a target specifici».


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Il tutto potenziato dalla tecnologia di NativeJ, che consente di ottimizzare le pianificazioni ed elaborare reportistiche dettagliate. La struttura, che conta su un team di sei persone, ha finora stretto collaborazioni con grandi marchi - appartenenti ai settori del food, della tecnologia, della moda, della bellezza, della finanza e della formazione - ma mira anche a essere un partner per le piccole e medie imprese; un obiettivo che intende raggiungere attraverso il rilascio, previsto verso l’inizio del 2022, di una piattaforma end-to-end dedicata e utilizzabile in completa autonomia. Nel novero dei brand con cui la società ha collaborato figurano, tra gli altri, Samsung, Weleda, Nivea, FCA, Philips, L’Oreal, Sky, Sony Entertainment, Luiss e Perfetti Van Melle.

NativeJ punta a crescere ancora nel 2021

Nonostante la crisi sanitaria e i rallentamenti provocati dalla pandemia, il 2020 di NativeJ si è chiuso più che positivamente con un fatturato a +40%. Per quest’anno la società punta al raddoppio e guarda con ottimismo ai prossimi mesi, avendo già colto sul mercato interessanti opportunità e registrato un cambio di atteggiamento da parte delle aziende.

«I clienti hanno cominciato a capire quanto sia importante ragionare sul lungo periodo, con progetti di comunicazione estesi, multi-canale e di ampio respiro. La visione stessa delle attività, dalla content distribution all’influencer marketing stesso, passa inoltre da una lettura più approfondita dei numeri e dei KPI, che tende a valorizzare maggiormente la qualità, il contenuto, come portatore di valore reale. Riscontriamo inoltre una migliore preparazione dei marketer in questo segmento e la presenza di tante nuove competenze, e questo non può che farci piacere. Dal canto nostro, cerchiamo di efficientare e industrializzare il nostro lavoro sfruttando al massimo la tecnologia ma continuiamo a essere human-driven: sono infatti i nostri professionisti che fanno la differenza lavorando di fino per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti e trasmettere i valori della marca», ha concluso Crotti.

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