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26/10/2017
di Andrea Salvadori

Twitter ammette di aver gonfiato i dati sugli utenti ma prevede di tornare in utile

Alla luce della rilevazione, il social dei cinguettii ha ora rivisto al ribasso la sua utenza di 1-2 milioni unità. Da luglio a settembre ricavi e pubblicità in calo ma meglio delle attese. Le perdite scendono a 21,1 milioni di dollari

Anche Twitter ha fornito al mercato dati gonfiati sul suo numero di utenti. Lo ha rilevato la società in occasione della pubblicazione dei dati della trimestrale. Il social dei cinguettii ha ammesso di aver gonfiato “per errore” i numeri degli utenti mensili negli ultimi tre anni. Twitter ha rivisto così rivisto al ribasso la sua utenza di 1-2 milioni di persone. Nonostante questa ammissione, la società guidata dal fondatore e Ceo Jack Dorsey segnala un incremento dei suoi iscritti, nel terzo trimestre dell’anno nel mondo, di circa 4 milioni di persone su base mensile, il 4% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Il social, dunque, dopo il precedente trimestre di stasi, ha ripreso ad incrementare la platea dei suoi iscritti, pari ora a 330 milioni, un risultato superiore alle attese degli analisti. Ancora significativo l'incremento degli utenti attivi quotidiani, +14%, con una crescita a due cifre per il quarto trimestre consecutivo (nel secondo trimestre era stata del 12%). Anche i ricavi di Twitter, 590 milioni di dollari del trimestre, seppur in calo del 4,2%, rappresentano un risultato migliore delle previsioni del consensus (587 milioni di dollari). Sul fronte della marginalità, la società ha annunciato un calo delle perdite, scese a 21,1 milioni di dollari rispetto a un rosso di 103 milioni dell'anno scorso. Il miglioramento della marginalità spinge i vertici del social ad attendersi, nel prossimo trimestre, il primo bilancio in utile nella sua storia, un risultato su cui sta incidendo soprattutto il taglio dei costi. La risposta del mercato a queste notizie è stata positiva: il titolo è arrivato a guadagnare a Wall Street, nelle contrattazioni pre-borsa, il 9,68%. La pubblicità ha portate nella casse della società californiana 503 milioni di dollari e continua a rappresentare dunque la principale voce di fatturato, seppur in calo dell'8% rispetto al 2015. Negli Stati Uniti, in particolare, il mercato più importante per Twitter, i ricavi hanno lasciato sul campo l'11%. Il fatturato è invece cresciuto nel resto del mondo del 6%. Fruttano gli investimenti effettuati nella gestione e nella vendita dei dati: il giro d’affari è stato pari a 87 milioni, in aumento del 22%. Tornando alla pubblicità, la società conferma la centralità dei formati video (In-Stream Sponsorships e In-Stream Video Ads) all'interno delle sua offerta, anche alla luce degli investimenti effettuati nell'ambito dello streaming. Inoltre, nell’ultimo trimestre gli utenti hanno generato oltre 96 milioni di ore di video all’interno di PeriscopeL'interazione degli utenti con l'advertising risulta quindi in crescita del 99% rispetto all'anno precedente. In occasione della call di bilancio, Twitter ha anche reso noto di aver avviato i primi test di una nuova offerta per l'acquisto di pubblicità in Programmatic, via RTB (leggi l'articolo).  

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