Instagram punta sugli abbonamenti a pagamento: partiti i test
Anche TikTok starebbe pensando a contenuti accessibili solo via sottoscrizione
I social network cercano nuove fonti di ricavi e puntano sugli abbonamenti.
In questi gionrni sta entrando nel vivo l’operazione “sottoscrizioni a pagamento” di Instagram, annunciata con un Tweet da Adam Mosseri, ceo del social di Meta. Sono infatti appena partiti negli Stati Uniti i test che permetteranno agli influencer e ai creatori di monetizzare parte dei propri contenuti postati attraverso la sottoscrizione di abbonamenti da parte dei loro fan.
🎉 Subscriptions 🎉
— Adam Mosseri (@mosseri) January 19, 2022
Subscriptions allow creators to monetize and become closer to their followers through exclusive experiences:
- Subscriber Lives
- Subscriber Stories
- Subscriber Badges
We hope to add more creators to this test in the coming months. More to come. ✌🏼 pic.twitter.com/SbFhN2QWMX
Instagram intende così diversificare il suo modello di business, fondato sino ad oggi prevalentemente sulla pubblicità: gli abbonamenti garantiranno infatti nuove entrate sia ai creator, sia al social, anche se la revenue share sarà prelevata dal gruppo solo quando il servizio sarà a regime, ovvero a partire dal 2023.
Gli utenti avranno quindi la possibilità, a fronte della sottoscrizione di contratti che avranno un costo mensile compreso tra gli 0,99 e i 99,99 dollari, di visionare Storie esclusive, assistere a dirette e ad avere maggiori possibilità di interazione con i propri idoli.
I test stanno coinvolgendo una decina di account, tra cui quelli della giocatrice di basket Sedona Prince (Oregon Ducks), della ginnasta Jordan Chiles, medaglia d'argento a Tokyo 2020, e dell'astrologa Aliza Kelly. Un badge viola visibile sui profili permetterà ai creatori di capire quali sono gli utenti abbonati.
Anche TikTok starebbe testando le sottoscrizioni a pagamento da inserire nella piattaforma. Secondo indiscrezioni, l'applicazione avrebbe in mente un programna analogo al Super Follow lanciato a settembre da Twitter, permettendo così ai creator di vendere i propri contenuti in abbonamento.