03/04/2020

Influencer e Coronavirus, come stanno cambiando contenuti e strategie?

Il lockdown sta portando gli italiani a passare più tempo sui social, ma con scopi e modalità diversi. Come si stanno adattando i creator? Ne abbiamo parlato con Silvio De Rossi, influencer automotive

In un momento così delicato che vede l’Italia intera in lockdown è aumentata la permanenza sui social network delle persone costrette in casa. Questo ha generato una crescita dell’engagement non solo da parte di influencer e talent, ma anche di persone comuni che stanno condividendo le proprie competenze con amici e utenti. Ne abbiamo parlato con Silvio De Rossi, influencer automotive, costretto come tutti a organizzare la sua vita lavorativa tra le mura di casa: «Non è stato facile – spiega –. Sono abituato a viaggiare molto, spesso la mia auto si trasforma in un ufficio mobile. Ora tutto è cambiato: ma questa quarantena ha reso ancora più solidi i rapporti interpersonali sui social network». Gli influencer italiani hanno visto aumentare di oltre il 50% visualizzazioni e interazione e le views delle Instagram Stories sono schizzate alle stelle: «È una grande sfida quella che stiamo vivendo. Mettersi al servizio delle persone costrette tra le mura di casa è un dovere da parte di tutti. Ho notato che anche le persone comuni hanno cominciato a condividere tutorial o consigli in merito alle loro professioni. La condivisione del proprio sapere è diventato un mezzo per sentirsi più vicini. Io sto facendo lo stesso: inutile proseguire nella pubblicazione di contenuti legati alle novità del mondo automotive. Ho preferito organizzare il mio palinsesto producendo contenuti utili come i vari tutorial per la compilazione della autocertificazione, che è cambiata diverse volte in pochi giorni. Questo mi ha portato a interagire in modo costante con utenti che fino a qualche giorno fa non mi seguivano e magari neanche visitavano Instagram quotidianamente. Inoltre la mia fanpage di Facebook è diventata una piazza virtuale dove persone di tutta Italia si scambiano consigli e suggerimenti in merito a necessità e urgenze che ci costringono ad usare l’auto». Il lockdown ha tolto interesse verso i post fotografici di Instagram e aumentato le visualizzazioni di Stories: «Convengo. Le persone hanno bisogno di costanti aggiornamenti, di poter trovare un po’ di serenità sui social. Siamo costantemente bombardati da notizie poco confortanti e questo ci porta alla ricerca di qualcosa che possa svagarci per qualche minuto. Il lockdown sta facendo una selezione naturale di influencer e talent: chi ha davvero qualcosa di utile e interessante da condividere sta aumentando la propria popolarità, mentre chi ha sempre puntato esclusivamente sull’immagine ora fa davvero fatica a trovare la strada giusta per ottenere un discreto engagement». C’è preoccupazione in merito al mercato, che ha bruscamente frenato a causa della pandemia che sta rendendo la vita difficile a tutti i paesi del mondo: «Non bisogna farsi prendere dal panico. Abbiamo tanto tempo da passare nelle nostre case: è nostro dovere impegnare la testa per programmare al meglio la ripartenza, nella speranza che presto il problema coronavirus sia risolto». Non è semplice per i brand continuare a produrre contenuti. Durante i primi giorni del lockdown abbiamo assistito ad un rallentamento nelle pubblicazioni su Instagram, Facebook e Twitter: «Era doveroso da parte di tutti fermarsi un attimo e riflettere sul modo corretto di comunicare in una fase unica, che mai avevamo attraversato. Il mio mondo è quello automotive e devo dire che ho visto molte iniziative interessanti. Qualcuno ha pubblicato il proprio logo scomposto, per ricordare a tutti di mantenere le giuste distanze ed evitare la propagazione del virus. Altri hanno lanciato messaggi chiari: lasciate la vostra auto ferma. State a casa. “Stay Safe” è un claim semplice, ma detonante se comunicato nel modo corretto. Vedo da parte di tutti un grande impegno nel volere stare vicino ai propri utenti, anche da lontano. Non avrebbe senso tacere e attendere nascosti la fine di questo delicato momento. Chi ha grande visibilità sui social ha il dovere di dare informazioni corrette e cercare il più possibile di dare conforto agli altri. In fondo i social network sono nati anche per questo: annullare le distanze, che in questo momento siamo obbligati a tenere».

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