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06/12/2018
di Teresa Nappi

Facebook rilascia a livello globale le Group Stories

Continua il rilascio di nuovi strumenti da parte del colosso di Mark Zuckerberg, che intanto si difende da una nuova accusa sull'uso dei dati degli utenti

Facebook ha rilasciato una nuova funzionalità a livello globale: infatti in questi giorni nei Gruppi a cui gli utenti possono prendere parte sulla piattaforma, è ora possibile creare Storie collettive, di Gruppo, appunto. Agli amministratori del Gruppo sono stati resi disponibili una serie di strumenti di controllo sia dei contenuti sia del contributo che i membri potranno aggiungere alle Storie. Il nuovo tool prevede già l’aggiunta di emoji reactions per i membri del Gruppo. Facebook aveva reso già disponibili le Storie per i Gruppi all'inizio di quest'anno a una parte ristretta dei Gruppi attivi, ma ora - oltre al lancio globale - arricchisce la funzionalità con le reazioni per permettere ai membri del Gruppo di rispondere ai contenuti.

Il vantaggio per gli inserzionisti

I Gruppi di Facebook offrono ai brand e agli inserzionisti un’alternativa per connettersi al proprio pubblico e per generare un maggior coinvolgimento sulla piattaforma, andando oltre gli annunci pianificati e ospitati nel feed delle notizie. Ora poi che le Group Stories sono poi disponibili a livello globale, tutti i marketer che gestiscono i Gruppi saranno in grado di utilizzare il formato dei contenuti per promuovere una maggiore interazione tra i membri del Gruppo.

Cosa c’è ancora da sapere sulle FB Group Stories

I membri del Gruppo di Facebook possono visualizzare le Group Stories su dispositivi mobili e su desktop, ma potranno aggiungere una Storia solo dal proprio device mobile. Per aggiungere contenuti a una Storia di Gruppo, i membri toccano la Storia situata nella parte superiore della pagina mobile del gruppo e selezionano il pulsante "aggiungi". Gli amministratori del Gruppo possono gestire le autorizzazioni e approvare i contenuti da aggiungere alla Story, e possono bloccare o disattivare i membri direttamente dalle impostazioni della Storia. Le Storie in sospeso e segnalate possono essere monitorate tramite gli "Strumenti di amministrazione" del Gruppo su un dispositivo mobile o attraverso la funzione “Modera il Gruppo” da desktop.

La nota stonata

Mentre continua il rilascio di prodotti,  Facebook deve difendersi da una nuova accusa sull'utilizzo che la piattaforma ha fatto e fa dei dati degli utenti. Sta infatti facendo il giro del mondo la notizia che i legislatori britannici hanno deciso di pubblicare circa 250 pagine di email circolate all'interno della compagnia di Zuckerberg e che secondo loro dimostrerebbero che l'azienda offrì ad alcuni inserzionisti un accesso "speciale" ai dati dei suoi utenti. Stando agli stessi legislatori, il gruppo guidato da Mark Zuckerberg avrebbe anche contemplato l'idea di fare pagare per potere godere di quell'accesso. Tra le aziende ci sono Airbnb, Netflix e Lyft. La risposta di Facebook è affidata una nota: "Come qualsiasi altra società, abbiamo avuto conversazioni interne sui vari modi con cui possiamo sviluppare un modello di business sostenibile per la nostra piattaforma. Ma i fatti sono chiari: non abbiamo mai venduto dati delle persone". I documenti - che fanno riferimento al periodo dal 2012 al 2015 - emersero inizialmente come parte di una causa legale lanciata nel 2015 contro Facebook da uno sviluppatore (Six4Three) di una app in disuso; la sua tesi - ora corroborata dai legislatori britannici - era che le politiche sui dati di Facebook erano anticompetitive e favorivano alcune aziende su altre.

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