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di Alessandra La Rosa

Pubblicità su TV connesse, l’Italia è pronta? Ecco cosa ci dice uno studio di Magnite

La società di programmatic advertising guidata nel nostro Paese da Sara Buluggiu ha analizzato i trend di consumo della CTV in vari Paesi europei, rivelando grandi opportunità per i brand

Sara Buluggiu, Managing Director Italy, Spain and MENA di Magnite

Sara Buluggiu, Managing Director Italy, Spain and MENA di Magnite

TV connesse e video on demand hanno vissuto nell’ultimo anno un vero e proprio boom di popolarità, anche in Italia, complici pandemia e lockdown. Lo confermano i dati della ricerca europea “CTV: Anticipare il futuro” di Magnite, società specializzata nel programmatic advertising, secondo cui in Italia oltre sette consumatori su dieci (72%) oggi preferiscono i servizi in streaming rispetto alla TV tradizionale.

Lo studio, condotto su 10.500 consumatori tra Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, identifica le modalità di fruizione dei contenuti televisivi da parte degli spettatori ed esplora le opportunità per gli advertiser di entrare in contatto con il pubblico coinvolto, di pari passo con l'accelerazione del passaggio alla CTV e con l'evoluzione del comportamento dei consumatori.

L'Italia è pronta per la pubblicità su Tv Connesse?

La ricerca individua un deciso consumo di TV connessa: oltre 8 spettatori su 10 (83%) utilizzano i servizi in streaming almeno una volta alla settimana e più della metà degli spettatori (52%) fruisce di contenuti CTV ogni giorno. Alla luce di questa ampia adozione, lo streaming rappresenta al momento oltre la metà (51%) del tempo settimanale trascorso dal pubblico davanti alla TV e almeno due terzi (64%) degli spettatori terrebbero i servizi in streaming se fossero costretti a scegliere tra la CTV e la TV tradizionale.


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Lo studio rileva come spesso per gli italiani l’offerta in streaming sia quella di riferimento quando si accende la tv: la metà degli spettatori italiani (50%) infatti si rivolge prima ai canali di streaming. Analizzando i motivi alla base dei comportamenti dei telespettatori, lo studio rivela come i consumatori selezionino attivamente la CTV per i contenuti di maggiore qualità che propone. Circa due terzi (62%) di coloro che scelgono la CTV come servizio predefinito affermano che sulla CTV hanno più probabilità di trovare qualcosa da guardare, mentre quasi i tre quinti (57%) degli spettatori dicono che la CTV offre i loro programmi preferiti. Oltre tre quarti (79%) degli intervistati che si rivolgono prima alla TV tradizionale lo fanno per abitudine. La scelta è più pronunciata se si osservano le generazioni più giovani: quasi i due terzi (64%) della Generazione Z e dei Millennial scelgono di utilizzare per primi i servizi in streaming.

“L'Italia sta vivendo una forte diffusione dei servizi CTV, con oltre la metà degli spettatori (58%) che guardano più CTV rispetto a un anno fa – commenta Sara Buluggiu, Managing Director Italy, Spain and MENA di Magnite -. Se prendiamo le generazioni più giovani, è chiaro che il passaggio ai servizi in streaming sarà sempre più veloce, creando un'opportunità per i brand di proporre annunci pubblicitari nell'ambiente in cui i consumatori trascorrono il loro tempo e nei contenuti che amano guardare”.

La crescita della CTV e i risvolti da un punto di vista pubblicitario

Ma come si traduce tutto questo nel mondo pubblicitario? Sara Buluggiu risponde: “Con il passaggio costante verso la CTV, le possibilità offerte dalla TV connessa di entrare in contatto con il pubblico aumenteranno ulteriormente e gli advertiser potranno sfruttare questa situazione offrendo un'esperienza pubblicitaria di qualità e favorendo al contempo un ritorno sugli investimenti. Uno dei punti principali che emerge dallo studio è il fatto che i tre quarti (77%) del pubblico italiano di servizi in streaming agiscono in modo chiaro e tangibile dopo aver visto un annuncio pubblicitario, ad esempio acquistando il prodotto o il servizio pubblicizzato. Si tratta di un'opportunità che la maggior parte dei brand non può lasciarsi sfuggire”.


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Lo studio ha inoltre confrontato i servizi in streaming basati su abbonamento (SVOD) con le loro controparti supportate da pubblicità (AVOD), rivelando che quasi tre quarti (71%) degli spettatori fruiscono di servizi SVOD almeno una volta alla settimana, mentre i tre quinti (60%) guardano contenuti AVOD settimanalmente. Benché i servizi SVOD siano attualmente più popolari tra gli spettatori, la maggior parte del pubblico della CTV (88%) afferma di preferire un po' di pubblicità in cambio di un abbonamento gratuito o a costo ridotto. La ricerca evidenzia, inoltre, che la maggior parte del pubblico italiano (81%) è ricettivo alla pubblicità su CTV, il livello più alto tra i cinque paesi europei presi in esame.

Secondo le evidenze del report, infine, la pertinenza risulta essenziale per annunci efficaci: otto spettatori su dieci (80%) vogliono vedere annunci pubblicitari che siano pertinenti con i loro interessi e hobby, mentre oltre due terzi (67%) non hanno alcun problema nel vedere annunci in linea con le ricerche effettuate online. A dimostrazione degli elevati livelli di accettazione della pubblicità personalizzata In Italia, oltre due quinti (43%) degli spettatori ritengono che nei prossimi cinque anni la pubblicità in TV sarà costituita principalmente da annunci mirati, il che evidenzia come le funzionalità di targeting della CTV rappresentino un'eccellente opportunità per gli advertiser.

Di seguito un'infografica che racchiude le principali evidenze dello studio a livello europeo (clicca sull'immagine per ingrandirla).

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