07/03/2021
di Andrea Salvadori

Sanremo 2021 chiude con ascolti in crescita e con una raccolta pubblicitaria record da 38 milioni di euro

In forte incremento il consumo digitale, sia sul fronte della visione in streaming su RaiPlay sia delle interazioni social. Amadeus apre alla possibilità di una terza edizione come direttore artistico e conduttore: "Ne parliamo, vediamo se c'è l'idea…"

Sanremo 2021 chiude con ascolti in crescita nell’ultima serata su Rai 1 e con un fatturato pubblicitario di 38 milioni di euro, più alto di quello record della scorsa edizione. 

La finale incorona come vincitori i Maneskin con il brano “Zitti e buoni” e ottiene su Rai1 13,203 milioni di telespettatori e il 49,9% di share nella prima parte (dalle 21.23 alle 23.50) e 7,730 milioni e il 62,5% nella seconda (dalle 23.55 all’1.59). In media la serata è stata vista da 10,715 milioni di spettatori con il 53,5%. 

Risultati dunque sempre più bassi rispetto allo scorso anno, quando la quinta serata del Festival era stata vista in media da 11,477 milioni di telespettatori con il 60,6% di share, ma comunque in crescita rispetto alle serate precedenti e ai risultati di venerdì (8,014.000 milioni con il 44,7% di share). Nel 2020 la prima parte della finale (dalle 21.32 alle 23.52) aveva ottenuto 13,638 milioni e il 56,8%, la seconda parte (dalle 23.57 all’1.59) una media di 8,969 milioni e il 68,8% di share.

Il Festival ha invece visto aumentare quest'anno il consumo digitale. Complessivamente le cinque giornate di Sanremo 2021 hanno generato 19 milioni di collegamenti streaming su RaiPlay, di cui 4,1 milioni in diretta e 14,9 milioni on demand, registrando una crescita del 25% rispetto ai risultati dello scorso anno. Nel dettaglio, l’incremento è del 12% per la diretta e del 29% per l’on demand- Le interazioni social sono state quindi nelle cinque giornate quasi 30 milioni, registrando il record di sempre, con la finale in aumento del 51%.


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Sanremo 2021 va quindi in archivio con una raccolta pubblicitaria record “da 38 milioni di euro, un milione in più dell'anno scorso. Ero ottimista ma non ci aspettavamo simili risultati”, ha detto Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità, nella conferenza stampa finale del Festival. “Evidentemente il mercato ha apprezzato la volontà di esserci”.

Un risultato di tale portata in effetti era difficilmente ipotizzabile, considerando l’attuale situazione di difficoltà economica che sta vivendo il paese e l’impossibilità per la Rai di organizzare quest’anno quegli eventi nella città e nelle piazze di Sanremo che nelle passate edizioni scorsi avevano garantito introiti aggiuntivi alla classica pubblicità tabellare (circa 2 milioni di euro). 

Ora però si aprirà il tema delle compensazioni per gli investitori pubblicitari, dal momento che Rai Pubblicità, il braccio commerciale della Rai, aveva venduto l’evento stimando una crescita dell'audience del 2% (e aumentando di conseguenza le tariffe del 9%) mentre gli ascolti sono stati più bassi dello scorso anno. Tagliavia però ricorda che "lo scorso anno abbiamo fatto delle stime che poi sono state battute e alle fine abbiamo garantito più contatti di quelli promessi. Inoltre la stragrande maggioranza delle aziende inserzioniste ci segue da diversi anni e non bisogna dimenticare i dati positivi del digital e il miglioramento sul fronte della profilazione del target". 

Per quanto riguarda le audience, infatti, continua il manager di Rai Pubblicità, "gli ascolti in pubblicità non solo si contano ma si pesano. Perdere volume sugli over 65 ma guadagnarlo sulle fasce più pregiate dal punto di vista pubblicitario è infatti un fattore positivo”, ha detto riferendosi ai buoni risultati ottenuti dal Festival sul target più giovane. Secondo le elaborazioni dello Studio Frasi su dati Auditel, la fascia d’età 15-19enni è infatti cresciuta in un anno di 6 punti di share e quella dei 20-24enni di 2 punti. In calo invece invece le fasce 55-64 (-9 punti), 45-54 (-8 punti) e over 65 (-7 punti).


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Sul fronte delle spese, il direttore di Rai1 Stefano Coletta ha confermato che l’edizione di quest’anno è costata di meno di quelle passate, senza rilasciare però numeri. “Il Festival è costato meno di quello dello scorso anno. L’azienda ci chiede un saving del 5% e noi lo abbiamo rispettato”, ha detto Coletta. 

E su un possibile Amadeus ter, sempre in coppia con Fiorello, il direttore artistico e conduttore ha lasciato infine aperto uno spiraglio dopo aver annunciato ieri la volontà di chiudere qui la sua esperienza con il Festival. “Sono stati due anni straordinari e tutto parte sempre dall'idea, se c'è l'idea si procede. Ne parliamo, vediamo se c'è l'idea…”.

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