All’Advanced TV Conference, IAS (Integral Ad Science) ha messo al centro la Media Quality nella Connected TV, con Giuseppe Vigorito (Senior Director, Sales - IAS Italia) e il case di EssilorLuxottica presentato da Federico Gavazzi (Global Media Transformation Manager dell'azienda). Il messaggio è netto: senza trasparenza la crescita della CTV rallenta. In un recente studio IAS, il 58% degli operatori dichiara che l’assenza di visibilità sui parametri di qualità riduce la propensione a investire (sopra l'articolo il video cpmpleto, ndr).
Vigorito ha chiarito cosa si può misurare oggi in CTV, superando la “vecchia” viewability desktop/mobile: TV on/off, fast-forward sugli spot, utenza attiva, brand safety, fraud detection, coerenza country/device. Due numeri fotografano la criticità: 17% delle impression CTV può essere erogato a TV spenta e 30% acquistato come CTV finisce su device non televisivi. Per questo IAS combina misurazione, Total Visibility (ottimizzazione near real time del programmatic) e Optimization Controls: filtri anti-frode in acquisto, whitelist di inventory solo “TV accesa”, e insight azionabili per massimizzare efficienza ed efficacia.
Il contesto resta un driver chiave. Le ricerche dimostrano che la rilevanza contestuale aumenta attenzione, engagement, intensità emotiva e memorabilità; fuori contesto, questi indici calano.
Dal lato brand, Gavazzi ha raccontato l’evoluzione del media mix. «La misurazione serve a prendere decisioni informate: in CTV non possiamo permetterci di sprecare nemmeno un euro», ha sottolineato.
Il tutto, in una giornata molto importante per IAS in Italia: proprio il primo ottobre la società ha aperto la sua terza sede nel nostro Paese «Da oggi siamo operativi con un ufficio a Roma, e questo ci rende molto orgogliosi», ha detto Vigorito.