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06/11/2025
di Emilia Minzoni

“Cure palliative. Cure, non un palliativo”: al via la campagna di sensibilizzazione di Vidas, con la voce di Elio

La pianificazione coinvolge le affissioni e uno spot informativo, trasmesso a titolo gratuito dalle principali emittenti radio e tv, nazionali e locali

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“Cure palliative. Cure, non un palliativo”. È questo il messaggio chiave della nuova campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da Vidas, l'organizzazione che dal 1982 offre assistenza sociosanitaria gratuita a persone con malattie inguaribili, in occasione dell’11 novembre, Giornata Nazionale delle Cure Palliative.

L’iniziativa punta a ribaltare un pregiudizio ancora diffuso: quello che associa le cure palliative a qualcosa di inutile o marginale. In realtà è l’esatto opposto: si tratta di cure essenziali, che offrono sollievo dal dolore fisico e psicologico, sostegno emotivo e vicinanza concreta non solo ai pazienti, ma anche alle loro famiglie. Dal linguaggio semplice e autentico, la campagna mostra in concreto questa realtà: adulti e bambini che ogni giorno, grazie alle cure palliative di Vidas, possono continuare a vivere momenti di normalità e condivisione. A dare voce a questo racconto è Elio, da anni vicino all’organizzazione, che con la sua sensibilità interpreta il significato più profondo della campagna: ricordare che anche nella fragilità c’è spazio per la vita, la dignità e l’amore. Vidas ogni giorno assiste gratuitamente 300 persone, adulti e bambini, a domicilio e in hospice. Un impegno quotidiano che ha spinto l’organizzazione a realizzare questa campagna.

«Le cure palliative - spiega Giada Lonati, medico palliativista e direttrice sociosanitaria di Vidas - sono l’insieme di interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali garantiti da professionisti sociosanitari e volontari. Lo scopo è il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per i malati e le loro famiglie. Non una resa, quindi, ma un atto di vita. Perché anche nella fragilità, ogni istante può essere pieno di significato, amore e presenza».

La direzione creativa della campagna è di Sofia Ambrosini, la regia dello spot di Andrea Ingrassia e il coordinamento di Aragorn, agenzia di consulenza specializzata nel Terzo Settore. La campagna è promossa a novembre, attraverso affissioni tradizionali e uno spot informativo, trasmesso a titolo gratuito dalle principali emittenti radio e tv, nazionali e locali.

Le cure palliative, in Italia, restano ancora un privilegio per pochi: vi accede, infatti, solo una persona su tre tra coloro che, per legge, ne avrebbero diritto. Una realtà dovuta non solo alla carenza di servizi dedicati, ma anche a un livello di conoscenza del tema che, pur essendo cresciuto negli anni, resta ancora parziale. Una recente indagine condotta da Ipsos per VIDAS mostra, infatti, un progresso, seppur ancora limitato: il 54% degli italiani dichiara di conoscere cosa siano le cure palliative (era il 24% nel 2011), tuttavia una persona su due non saprebbe descriverne con chiarezza il ruolo e il 18% continua ad attribuire loro un significato errato, considerandole interventi alternativi o inutili.

Il bisogno di maggiore informazione riguarda anche il mondo sanitario: sebbene oltre l’80% dei medici conosca il diritto alle cure palliative, resta un 21% tra i pediatri di libera scelta, un 17% tra gli specialisti ospedalieri e un 15% tra i medici di medicina generale che afferma di non esserne informato.

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