Nel mercato digitale italiano fa il suo esordio Addency, una piattaforma innovativa che mette in contatto imprese e agenzie specializzate in sviluppo web, marketing, comunicazione e social media.
Il progetto, spin-off di AddLance - la piattaforma di servizi professionali a distanza con sede a Como Next - Innovation Hub - è già operativo e mira a facilitare l'incontro tra domanda e offerta di servizi digitali.
All'indirizzo Addency.com, le aziende possono pubblicare richieste per servizi specifici, dettagliando durata del progetto e budget previsto. Le agenzie, a loro volta, hanno la possibilità di consultare le richieste, presentare preventivi e interagire con i clienti. Inoltre, possono creare una pagina profilo ottimizzata per i motori di ricerca, ricevere contatti selezionati e accrescere la propria reputazione tramite le recensioni.
Il modello di business di Addency prevede l'acquisto di crediti da parte delle agenzie, che vengono scalati solo se un'azienda si dimostra interessata all'offerta. Questa formula, già sperimentata con successo su AddLance, garantisce trasparenza e valore per entrambe le parti.
La gestione dell’incrocio tra domanda e offerta di servizi da remoto ha già dimostrato la sua efficacia nel portale AddLance. Online dal 2014, AddLance conta oggi circa 84 mila account freelance e vede pubblicati in media 600 nuovi progetti al mese. Addency, in particolare, è rivolto alle agenzie e ai progetti con budget di fascia medio-alta.
Secondo Andrea Cossovel, Direttore Marketing di Addency, la piattaforma punta a "costruire un ponte tra chi ha bisogno di idee e chi sa trasformarle in realtà, valorizzando il talento delle agenzie italiane e la fiducia delle aziende". L'obiettivo è creare un ecosistema in cui innovazione e professionalità si incontrano per generare nuove opportunità di business.
Il mercato di riferimento è vasto: in Italia si contano oltre 18 mila agenzie nei settori creativi e digitali, con un bacino che supera le 39 mila imprese se si includono web marketing e media. Il solo comparto della comunicazione vale quasi 13 miliardi di euro (dati UNA Media Hub 2023).
“C’è una grande richiesta di servizi digitali e c’è un potenziale importante di crescita in innovazione e social media nelle aziende italiane” continua Cossvel. “È un settore che sta per essere trasformato dall’intelligenza artificiale, ma non dobbiamo averne paura: l’evoluzione sarà verso servizi qualificati, dove conteranno soprattutto strategia, competenze tecnologiche, creatività e soft skills”, chiosa il manager.