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05/03/2021
di Simone Freddi

Dentsu Italia avvia la riorganizzazione e affida a Emanuele Nenna la guida dell’area creativa

L’evoluzione del gruppo prevede una forte integrazione tra media, creatività e CXM per un nuovo e più efficace supporto ai brand. Nel 2022 il debutto dei servizi hi-tech di Merkle

Emanuele Nenna, a capo dell'area creativa di dentsu Italia

Emanuele Nenna, a capo dell'area creativa di dentsu Italia

Dentsu Italia, pochi mesi dopo il rebranding internazionale del gruppo con l’abbandono definitivo del marchio Aegis, avvia anche nel nostro Paese il processo di trasformazione le cui linee generali sono state illustrate dal nuovo global Ceo Wendy Clark.

La prima mossa concreta del gruppo specializzato in servizi per la pubblicità e la comunicazione nel nostro Paese è la nomina di Emanuele Nenna alla guida della nuova area creativa di dentsu Italia, che include le quattro agenzie The Big Now/mcgarrybowen, Isobar, The Story Lab e MKTG, per un totale di oltre 200 professionisti. Così come avviene anche per Vizeum, dunque, a livello locale i quattro brand dell'area creativa verranno mantenuti, nonostante il processo avviato su scala globale da Dentsu che prevede la riduzione del numero di brand operativi dagli attuali 160 a 6 (Carat, iProspect, Dentsu X, Isobar, Merkle, McGarryBowen).  

Uno dei pilastri della nuova strategia del quarto gruppo mondiale di servizi per la comunicazione, che vede Paolo Stucchi nel ruolo di Ceo Southern Europe, è la forte integrazione tra tre aree-chiave, chiamate “service line”: creatività, media e ‘CXM’, acronimo di Customer Experience Management, evoluzione naturale del CRM in una logica in cui la relazione con il cliente deve diventare “esperienza”. Coerentemente con le linee generali della trasformazione internazionale della società, dentsu Italia sta strutturando la Service Line ‘CXM’ nel nostro Paese e prepara per il prossimo anno il debutto di Merkle, il brand internazionale specializzato in big data e servizi hi-tech.

Emanuele Nenna: «La creatività è parte di un percorso»

«La trasformazione di cui parla Wendy Clark – dichiara Emanuele Nenna, Executive Board Member di dentsu Italia – va nella direzione di offrire progetti full funnel al cliente che fa comunicazione: dal momento della sua conquista a quello della fidelizzazione. È molto interessante per me pensare alla creatività come ingrediente di un percorso».

«Nella prima fase», continua Nenna, «i dati indirizzano le idee creative e i contenuti, il media le influenza e ne è influenzato. Contenuti e canali generano esperienze, che saranno tanto più efficaci quanto più rilevanti e originali (e la creatività è ciò che le rende tali). Le persone che vivono un’esperienza generano altri dati: il loro modo di interagire e le loro reazioni diventano la base per conoscerle meglio, e quindi migliorare la relazione con loro, oltre a fornire un ritratto più preciso dei futuri prospect. E da lì il percorso riparte: cadono le distinzioni tra dati di terza parte (patrimonio storico del media) e dati di prima parte (appannaggio del “vecchio” Crm). Grazie alla tecnologia e alla competenza strategica di un gruppo come il nostro, tutto alimenta un’unica strategia: quella che porta come risultato il successo delle aziende che investono. E la buona creatività, se integrata davvero nel percorso e non solo “appiccicata” è ciò che fa la differenza».

La struttura di dentsu Italia, con un data & research team interno, le quattro sigle creative, una casa di produzione video e le cinque agenzie media del Gruppo - Carat, Vizeum, dentsu X, iProspect e Simple Agency - è pensata per offrire ai propri clienti un servizio end-to-end. Semplificando flussi e gestione, proponendo al cliente soluzioni chiare ed efficienti. Oltre a strategie e idee efficaci.

«Perché, se come predica Marc Pritchard (Chief Brand Officer di P&G, uno dei principali Global Client di dentsu) la complessità delle agenzie non deve essere un problema del cliente, la cosa migliore è che non sia nemmeno un problema delle agenzie. È questa la trasformazione su cui stiamo lavorando. E su cui, direi, siamo decisamente a buon punto», conclude Nenna.

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