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10/05/2021
di Teresa Nappi

Alkemy lancia l'offerta Brand Experience. Oscar Zoggia: «Stiamo crescendo come gruppo»

Il punto con il Managing Director Brand Experience sull'ultima novità presentata dalla società: «Un'offerta che aggrega diverse discipline per semplificare i processi»

Oscar Zoggia è Managing Director Brand Experience di Alkemy

Oscar Zoggia è Managing Director Brand Experience di Alkemy

Alkemy presenta la nuova offerta “Brand Experience, un modello che “ha l’obiettivo di anticipare le future modalità di interazione tra i brand e le persone”, si legge nella nota ufficiale distribuita dall’azienda in merito.

Oggi più che mai i brand vivono un contesto di mercato altamente sfidante e per questo motivo la company ha codificato la nuova offerta, fondata sull’aggregazione di discipline diverse fra loro, integrate all’interno di una filiera end-to-end pensata per semplificare il lavoro dei direttori marketing. Il tutto nello spirito evolutivo che da sempre accompagna il percorso della società.

A spiegare i dettagli dell’operazione a Engage è Oscar Zoggia, Managing Director Brand Experience di Alkemy.

Oscar, Alkemy ha di recente presentato la nuova offerta “Brand Experience”. In cosa consiste, cosa la caratterizza?

Brand Experience ha il pregio di essere auto-esplicativa: se l’ambizione di ogni brand è di interagire con le persone, noi cerchiamo di anticipare come ciò avverrà. Per farlo, abbiamo riunito sotto lo stesso tetto le competenze, i talenti e le metodologie che servono oggi: brand strategy e brand storytelling, abilitati dallo human-centered design. Il tutto, all’interno di una struttura che ospita tutte le tappe della filiera: comunicazione, design e sviluppo, produzione. Di solito, i direttori marketing sono obbligati a rivolgersi a più interlocutori. Noi abbiamo tutto in house.

Quali sono dunque i vantaggi per i clienti?

Il vantaggio più evidente è la semplificazione dei processi. Avendo tutte le competenze in casa, ci prendiamo carico del coordinamento delle parti, avendo così cura di poter restituire una coerenza totale sul progetto che ci è stato assegnato. Questo non solo permette un maggior controllo sulla qualità del risultato, ma evita anche di perdere tempo. Va tutto molto in fretta e in questo periodo, in cui iniziamo a intravedere una ripartenza, ancora di più. È chiaro che per fare le cose bene serve tempo, ma se possiamo evitare di sprecarlo nei processi pur mantenendo incisività nella risposta, meglio.

Progetti come CareBonara, per indicare un esempio recente fatto per Barilla, sono la dimostrazione di un’ottimizzazione portata all’estremo per un output qualitativo che, visti i tempi record di realizzazione, sarebbe stato impossibile fare altrimenti.


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Inoltre, grazie alle metodologie di service design, stiamo evolvendo anche il nostro approccio ai target, individuando i vari insight comportamentali e definendo così la user journey delle “personas”, questo soprattutto su progetti in cui la personalizzazione dei messaggi fa la differenza. In poche parole, non è solo cosa facciamo, ma il come a fare la differenza.

Come si inserisce la nuova offerta nella proposta di Alkemy?

Alkemy nasce nel 2012 per accompagnare le aziende italiane nel grande viaggio verso la trasformazione digitale. Era chiaro che la consulenza tradizionale e il performance marketing non sarebbero bastati per rispondere a un tale cambio di paradigma, per questo Alkemy nasce con un elemento strategico in più: la creatività. Unire questi mondi all’apparenza così distanti ha richiesto una mentalità diversa per farli convivere. Noi la chiamiamo alchimia, che è qualcosa di diverso dall’integrazione di competenze. Anche perché è noto quanto sia difficile incorporare a posteriori, in un contesto razionale e analitico guidato da processi lineari, la cultura di un’agenzia creativa. Se non ce l’hai, crearla da zero è estremamente difficile.

Per tornare alla domanda, oggi siamo in un mondo post-digital e molte cose sono cambiate, ma non la nostra capacità di fare alchimia per rispondere alle nuove esigenze delle aziende.

Brand Experience - Video ID from Alkemy Brand Experience on Vimeo.

Alkemy poggia su quattro pilastri: Consulting, Performance marketing, Data analytics e Brand Experience. Brand Experience è un aggiornamento dell’offerta “di agenzia” da sempre presente in Alkemy che si aggrega strategicamente al mondo del design (service design, UX, UI ) e quello dello sviluppo web e mobile ed è il primo passo nel racconto della nostra ambizione: We design business evolution through data, technology and creativity.

Il 2020, intanto, non è stato un anno facile. Come vedete questo 2021?

La pandemia ha messo a nudo, senza deroghe, le fragilità del sistema economico in cui viviamo e la conseguente necessità di essere sempre preparati al peggio.

Resilienza è la parola dell’anno, ma non crediamo sia la mentalità sufficiente per affrontare il futuro. Viviamo in un mondo sempre più caratterizzato dagli estremi, dall’imprevedibile, da crisi improvvise che possono cambiare tutto. Non basta essere resilienti, cioè essere in grado di rialzarsi. Quante volte si può assorbire il colpo e rialzarsi? No, secondo noi bisogna essere strutturati per accogliere l’imprevedibile, adattandosi ad esso. È questa l’idea dietro Alkemy, dietro al payoff “enabling evolution”: la capacità di evolvere, adattandosi al contesto in modo naturale.

L’ho già detto e continuerò a ripeterlo: la nostra “alchimia” non è solo una bella parola, ma è una forma mentis. È un’integrazione di competenze “dal basso”, non imposta dall’alto, che funziona perché è ciò che ci caratterizza da sempre. È un discorso di cultura e la cultura è ciò che fai naturalmente senza rendertene conto. Vediamo quindi un 2021 all’insegna della positività e della voglia di evolvere.

Infine, quali obiettivi ha Alkemy per quest'anno?

Siamo una public company quotata e non possiamo fornire numeri di dettaglio, ma vogliamo sicuramente consolidare i risultati, ampliare il nostro portafoglio di offerta e la dimensione dei progetti che possiamo gestire. Stiamo crescendo organicamente come gruppo, con sempre maggiore attenzione ai nostri clienti e ai nostri talenti. Cominciamo a vedere la luce in fondo a questa pandemia e questo ci fa ben sperare per il futuro.

Inoltre, il segnale migliore che stiamo notando è che il nostro brand e la nostra qualità è sempre più riconoscibile nei differenti contesti. A dimostrazione che il percorso che ci siamo prefissati è quello giusto. Per noi cambiare ed evolvere è qualcosa di naturale, tant’è che posso dire che la nostra comfort zone è quando stiamo al di fuori della comfort zone.

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