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14/12/2020
di Cosimo Vestito

Find lancia l’offerta di Web Intelligence per monitoraggio e benchmarking degli scenari e della concorrenza

L’agenzia di Search & Performance Marketing propone una soluzione dedicata alle aziende che operano nel commercio elettronico a livello nazionale e internazionale

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Find ha lanciato una soluzione di monitoraggio e analisi basata sulla piattaforma SimilarWeb che può essere fornita sia come servizio “chiavi in mano” (le analisi vengono svolte  da un team specializzato dell'agenzia di agenzia di Search & Performance Marketing), sia implementata in azienda a disposizione degli analisti interni. 

“Quando si parla di commercio elettronico, saper comprendere lo scenario in cui si svolge la propria attività è fondamentale, soprattutto in un periodo così variabile come questo caratterizzato dalla pandemia. Ma questo vale in generale per tutto il business che ha anche nel web una componente fondamentale del processo di decisione e di acquisto. Inoltre, in molti verticali compaiono ogni giorno nuovi player, soprattutto nativi digitali che vanno direttamente sul consumatore finale, che devono essere monitorati per capirne l’evoluzione e l’eventuale rischio - o l’opportunità, nel caso di fondi d’investimento in cerca di  realtà in cui investire - che possono rappresentare", spiega Marco Loguercio, fondatore di Find.


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Di particolare interesse, tra le analisi offerte da SimilarWeb, la funzione di market share: ogni azienda può vedere come si posiziona sul mercato rispetto alla concorrenza attraverso una serie di indicatori, come ad esempio i volumi di visite complessivi o da particolari fonti (motori  di ricerca, social networks, marketplace…), così come il confronto tra altri indicatori di  performance.

“Il limite in molti casi è solo la fantasia. Per una compagnia assicurativa diretta, ad esempio, grazie a queste informazioni abbiamo stimato l’impatto dei comparatori sul business delle assicurazioni loro concorrenti, così da poter capire meglio come muoversi su quel fronte. A un brand della moda, invece, abbiamo mostrato come quelli che ritenevano  essere i loro competitor fossero in realtà uno scenario aspirazionale, visto che il pubblico  femminile interessato all’acquisto li confrontava con tutt’altre realtà di fascia più bassa. Un  dato, questo, che li ha portati a rivedere il loro modo di comunicare”, conclude Loguercio.

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