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25/03/2024
di Francesco Leone

Digital Markets Act, la Commissione Ue apre l’indagine su Google, Apple e Meta

La legge prevede una serie di obblighi e divieti per garantire la concorrenza, limitando la capacità delle più grandi aziende tech di trarre vantaggio dalla loro potente presenza nei mercati digitali, inclusi l'ecosistema delle app, lo shopping online e la pubblicità online

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La Commissione Europea ha aperto un’indagine sulla conformità di Google, Apple e Meta in relazione al Digital Markets Act (DMA), il nuovo regolamento europeo entrato in vigore a marzo, che norma la concorrenza digitale con l'obiettivo di limitare il potere delle grandi società tecnologiche e assicurare una maggiore scelta per gli utenti.

La legge prevede una serie di obblighi e divieti per garantire la concorrenza, limitando la capacità delle più grandi aziende tech di trarre vantaggio dalla loro potente presenza nei mercati digitali, inclusi l'ecosistema delle app, lo shopping online e la pubblicità online.

Le regole sono rivolte a società con una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o entrate annuali di almeno 7,5 miliardi di euro che offrono servizi come motori di ricerca, social media, browser, app store, cloud, assistenti vocali, pubblicità, con almeno 45 milioni di utenti privati mensili e 10.000 utenti business annuali.

Lo scorso ottobre, con il DMA sono state sei le Big Tech designate dalla Commissione Ue come “gatekeeper” (società che ha maggiori responsabilità rispetto ad altre nel garantire un accesso paritario alla concorrenza nei settori in cui è attiva) e chiamate ad adeguarsi entro sei mesi ai nuovi vincoli: nel dettaglio, si trattava di Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook e Instagram) e Microsoft.

La Commissione Ue, quindi, condurrà un'indagine per valutare la conformità di Google e Apple alle disposizioni della DMA, che richiedono alle aziende di permettere agli sviluppatori di applicazioni di guidare gli utenti verso offerte al di fuori dei loro store e di garantire parità di trattamento tra i propri servizi e quelli dei concorrenti.

Inoltre, per quanto riguarda Meta, sarà esaminata l'opzione offerta agli utenti di pagare un canone mensile per l'utilizzo di Facebook o Instagram senza pubblicità, con l'obiettivo di evitare l'uso dei loro dati personali per la creazione di annunci mirati. Tuttavia, secondo la Commissione, questa soluzione potrebbe non rappresentare un'alternativa adeguata agli utenti che preferiscono evitare i pagamenti ma desiderano comunque impedire l'uso dei loro dati per la pubblicità personalizzata.

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