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Marketing Technology

Pasquale Borriello
a cura di Pasquale Borriello

Come la tecnologia sta cambiando il marketing e la comunicazione. Pasquale Borriello è amministratore delegato di Arkage (Artattack Group), ha un background in filosofia e matematica e una specializzazione in marketing in Canada.

20/12/2018

Ha ancora senso il Natale nell’era del data-driven?

Se la tecnologia è in grado di capire cosa m’interessa meglio di chiunque, ha ancora senso per i brand “festeggiare” la ricorrenza del Natale con contenuti e campagne ad hoc?

Se la tecnologia è in grado di capire cosa m’interessa meglio di chiunque, ha ancora senso per i brand “festeggiare” la ricorrenza del Natale con contenuti e campagne ad hoc? Avete notato anche voi che gli spot di Natale quest’anno sono diversi e un po’ meno “natalizi”? Non vi sembra che a parte le promo (o le offerte di Amazon...) i brand abbiano poca voglia di festeggiare quest’anno? O forse i marketer hanno soltanto capito che le persone non sentono più lo spirito del Natale e si emozionano di più per il Black Friday? Insomma: la tecnologia applicata ai media ha ucciso il Natale? La domanda è d’uopo, in un momento di bilanci e buoni propositi. Tutti ci siamo inebriati delle promesse tecnologiche che hanno stravolto l’advertising e la comunicazione e ora ne paghiamo le conseguenze. A parte Netflix, quasi nessuno sembra voler celebrare il giorno in cui siamo tutti più buoni. Apple gioca a fare la Pixar, Google strizza l’occhio ai nostalgici Millennials, su Facebook non è spuntato nemmeno un alberello e perfino la campagna di John Lewis non ha più il sapore di una volta. Che nostalgia gli anni in cui sui siti spuntavano i fiocchi di neve. Eppure qualcosa non mi torna: da 2 settimane mi arrivano auguri via email in ogni forma e dimensione (incluse improbabili GIF animate). Allora lo spirito del Natale è vivo! Calma, non è così semplice. E lasciamo da parte le email, almeno per un momento. Se davvero l’advertising digitale fosse soltanto numeri, targeting e analisi dei dati, allora non avremmo bisogno del Natale. Ma forse non è così. Le persone ancora si emozionano, perdono intere giornate a fare i regali e si scambiano auguri, pandori e panettoni. E la comunicazione può tornare ad essere più inclusiva e coinvolgente se per un momento dimentica gli analytics. Basta ricordarsi che tutto quello che creiamo sarà visto, letto e ascoltato da esseri umani. Possiamo farcela. Per noi aridi marketer tecnologici, il compito per le vacanze è recuperare lo spirito del Natale e tornare un po’ più umani. Magari leggendo un buon racconto come questo: “Il Canto di Natale del Reparto Marketing”. Auguri a tutti!