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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

06/07/2022

La bolla NFT è già scoppiata?

Il giro di affari è crollato, ma a Wall Street si parla di consolidamento. Inoltre gli NFT a breve potranno essere venduti anche su Facebook e Instagram. Potrebbero diventare un prodotto mainstream, ma i dubbi restano

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Dopo il fermento dei mesi passati c’è una domanda che frulla nella testa di molti: la bolla NFT è scoppiata? Sono su Opensea da diverso tempo, come compratore e venditore e mi sono fatto una mia idea. Ma quello che penso io conta come il due di picche, perché alla fine valgono solo due cose: numeri e fatti. Negli ultimi giorni ho letto tantissimi articoli in merito alla questione e un dato è certo: siamo passati da un giro di affari di 12,6 miliardi di dollari nel gennaio 2022 al miliardo circa di giugno (dati Chaynalysis, ndr). In sei mesi il crollo è evidente, ma potrebbe anche trattarsi di una fisiologica fase di stanca. L’entusiasmo legato alla novità dei Non-Fungible Token è stato contagioso nel corso dei mesi passati.

I grandi colossi della moda hanno sfruttato gli NFT durante la Fashion Week e ancora oggi proseguono nella creazione di linee di abbigliamento che sono e saranno utilizzabili solo nel Metaverso. Ma ci sono anche case history più “small”, ma decisamente spettacolari che meritano menzione. A New York i fratelli Nick e Dan Hunnewell, della piccola torrefazione Coffee Bros, hanno iniziato a finanziare la propria attività imprenditoriale con gli NFT e la Crypto Barista, di loro invenzione. Grazie alla vendita degli NFT hanno anche cominciato a finanziare progetti dedicati alla valorizzazione della filiera equa e solidale del caffè. Un progetto sostenibile tra i più interessanti di questo periodo. Ma nel mondo del caffè si è messo in moto anche il colosso Starbucks, pronto a sbarcare su Opensea con la sua linea di collezionabili.

Negli Stati Uniti gli influencer e i brand sono già lanciatissimi in fatto di Non-Fungible Token, ma anche in Italia non scherziamo. L’azienda comasca Olmetex, che produce tessuti tecnici, ha chiesto a quattro noti writer di rinnovare la facciata del proprio stabilimento. Ha poi frazionato il graffito in NFT: la vendita è cominciata poche ore dopo con risultati ottimi. Dangiuz, Inward e Federico Clapis (con un passato da youtuber e influencer poliedrico) sono la prova che l’arte italiana digitale ha esponenti molto apprezzati in tutto il mondo. Inoltre va sottolineato il rapporto strettissimo tra mondo artistico ed NFT. I numeri dicono che l’80% degli influencer sbarcati su Opensea si occupa di virtual art e nonostante la crisi attuale la percentuale potrebbe crescere. Inoltre nel 2021 i possessori di NFT erano 360mila, ma la cifra potrebbe decuplicare entro la fine del 2022 (dati, numeri e info da Sole24Ore, Financial Times e TechCrunch, ndr).

Ma la domanda resta: la bolla NFT è scoppiata? L’economista Ethan McMahon, sulle pagine del Guardian ha scritto: “NFT e criptovalute sono legate tra loro. Il declino dei primi è correlato al rallentamento delle seconde. Periodi come questo portano inevitabilmente a un consolidamento dei mercati interessati”. Consolidamento significa anche “potatura” dei rami secchi. Tutti i progetti NFT senza costrutto e guadagno andranno lentamente a scomparire. Resteranno in piedi le collezioni di successo e i progetti che riusciranno a sfondare nel Metaverso. Una legge di Darwin al servizio del mondo virtuale.

Prendo coraggio e rispondo io: NFT e Metaverso sono destinati ad essere la base del nuovo mondo web. Twitter permette di caricare il proprio NFT nella foto profilo. E presto potremo mostrarli e venderli su Instagram e Facebook. I giovani passeranno molto del loro tempo con un Oculus (a luglio 2022 Meta Quest ha già venduto 14,8 mln di unità, fonte Facebook ndr) davanti agli occhi. Al momento una persona passa 147 minuti (sono 2 ore e mezza…) al giorno su social e app (fonte: Statista 2022, ndr). Le proiezioni in merito a Generazione Z e Alpha parla di quasi 200 minuti al giorno. In futuro avremo due vite? Una reale e una virtuale? Affascinante e spaventoso allo stesso momento. Ma a questa domanda proverò a rispondere prossimamente. Prima fatemi capire se trovo casa nel Metaverso.