Sarà molto difficile vederlo sul naso di tutti, almeno per ora, un costo proibitivo, un peso considerevole e un utilizzo che strizza l’occhio più all’ambiente domestico o a quello lavorativo rispetto a quello all’aria aperta. Grazie a TIG - The Innovation Group, società specializzata nello studio delle evoluzioni del mercato digitale e nei processi d’innovazione abilitati dalle tecnologie e dalla conoscenza, abbiamo provato i nuovi Apple Vision Pro, l’headset di computing spaziale della casa di Cupertino, già lanciato negli States e che potrebbe arrivare in Italia entro la fine dell’anno.
L’effetto wow è assicurato ma manca ancora qualcosa. L’immersività fa da padrone, il feeling richiede un po’ di tempo e le possibilità sembrano ristrette una selezione di esperienze. Il pensiero vola subito agli applicativi nel mondo entertainment ma anche a quelli della formazione, grazie ai modelli 3D che consentono un utilizzo iperrealistico.
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"È sicuramente un concentrato di tecnologia che fa impressione: un oggetto unico sul mercato, che permette di fare cose che non ti aspetti", commenta ai nostri microfoni Roberto Silva Coronel, Ceo di The Innovation Group, che prosegue: "Cosa farne di questo oggetto? Chiaramente non sarà 'popolare' visto il prezzo, ma sicuramente il suo impiego in alcuni settori è chiaramente visibile".
E chissà se un domani, vedremo un applicativo anche nel marketing, dove, grazie alla realtà aumentata e a quella virtuale, i brand potranno veicolare direttamente da vetrine, negozi e ristoranti, messaggi pubblicitari, informazioni e inviti all’acquisto. Solo il tempo però ci dirà se questo oggetto guiderà una nuova rivoluzione tecnologica.