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L'Antitrust britannica chiede nuove norme per limitare il potere di Facebook e Google

Secondo la Competition and Markets Authority, i due colossi detengono circa l’80% della spesa in pubblicità digitale nel Regno Unito

L’autorità antitrust del Regno Unito ha fatto appello al governo britannico affinché introduca un nuovo regime normativo per incrementare la concorrenza e limitare lo strapotere di Google e Facebook nel mercato della pubblicità digitale. Secondo la Competition and Markets Authority, infatti, l’attuale legislazione non è adatta a regolamentare in modo efficace la condotta delle principali piattaforme. In seguito alle sue indagini, l'organo ha rilevato che i due colossi tecnologici detengono circa l’80% della spesa digitale nel Regno Unito, che lo scorso anno ha raggiunto quota 14 miliardi di sterline (17,36 miliardi di dollari). La CMA ha dunque chiesto alla politica nuove norme che contemplino la possibilità di imporre a Google la condivisione dei dati delle ricerche e dei click con i motori di ricerca concorrenti, a Facebook l'interoperabilità con gli altri social media, la possibilità di erogare agli utenti annunci non targetizzati e, nel caso si dovessero rendere necessari provvedimenti più drastici, la separazione dei servizi offerti dalle piattaforme. Attualmente, la CMA è anche impegnata anche nella creazione di una task force per i mercati digitali, in collaborazione con l’Information Commissioner Office e con l’autorità di regolamentazione dei media britannici Ofcom, per fornire consulenze a Downing Street. Inoltre, l'organo si starebbe preparando a promuovere azioni dello stesso tipo anche in altri Paesi Ue, ritenendo i problemi riscontrati di portata internazionale. Queste nuove istanze dimostrano nuovamente come le autorità regolatorie europee stiano continuando a monitorare con grande attenzione le attività dei più importanti operatori dell'industria digitale, accusati in più occasioni di attuare pratiche anti-concorrenziali per rafforzare la loro posizione dominante.

Le multe e le indagini in corso

Negli ultimi anni, l'Antitrust europea ha comminato a Google multe consistenti dopo aver accertato tre distinte infrazioni: il favoreggiamento illecito del servizio Shopping, l'imposizione ai produttori di smartphone di preinstallare Google Search e Chrome nei dispositivi e, infine, l'imposizione a siti terzi di utilizzare AdSense for Search. L'anno scorso, in più, la Commissione Europea ha aperto indagini preliminari sulle modalità di raccolta e di uso dei dati da parte sia di Google sia di Facebook, sempre per verificare che rispettino le regole della concorrenza. Per quanto riguarda Facebook in particolare, in Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti del social network, colpevole di non aver informato adeguatamente gli utenti a proposito della raccolta e dell’utilizzo a fini commerciali dei dati da essi forniti. Infine, l'ultima investigazione su Facebook in ordine di tempo è quella avviata sempre in Europa in aprile per valutare il potenziale abuso di posizione dominante con Marketplace, il servizio gratuito di annunci per la compravendita di qualsiasi tipo di prodotto.

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