24/08/2020
di Caterina Varpi

TikTok, azione legale verso l'amministrazione Trump contro la vendita dell'app

La società di ByteDance respinge l’accusa di essere una minaccia alla sicurezza nazionale americana

Uno dei protagonisti indiscussi dell'estate 2020 per quanto riguarda il digital è certamente TikTok, che ha scelto recentemente Zenith come centro media globale e ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria internazionale, oltre che essere al centro di una vicenda che si inserisce nella sfida tra Usa e Cina. 

La diatriba tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la app di proprietà di ByteDance, che ha fatto tanto parlare nelle scorse settimane, ha avuto dei nuovi sviluppi negli ultimi giorni.

La società, infatti, intende presentare un’azione legale contro l’ordine esecutivo emanato dall'inquilino della Casa Bianca il 14 agosto che proibisce ogni transazione con la app cinese, obbligando di fatto ad una cessione di TikTok negli Usa da parte di ByteDance. 

Lo scopo dell'iniziativa del presidente Usa sarebbe quello di proteggere gli utenti americani dallo sfruttamento dei dati personali da parte della realtà cinese. L'ordine esecutivo sostiene che ci sono "prove credibili" che la app "minacci di compromettere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". “TikTok acquisisce automaticamente numerose informazioni dai propri utenti, compresi i dati sulla posizione e le cronologie di navigazione e di ricerca”, si legge nel decreto, dati che, secondo il governo americano, sarebbero poi forniti al governo cinese. 

In seguito a questa mossa e a quella di inizio agosto, in cui il Presidente Usa, con due ordini esecutivi, aveva imposto gravi restrizioni all'utilizzo di TikTok e WeChat, la società cinese si è mossa per la cessione delle attività Usa della app a una società americana. Le realtà in trattativa per una potenziale acquisizione sono Microsoft, Oracle e Twitter. 

La società sostiene di essere stata privata di un giusto processo nell’iter della decisione e respinge l’accusa di essere una minaccia alla sicurezza nazionale americana

Josh Gartner, portavoce di TikTok, ha dichiarato: “Anche se siamo fortemente in disaccordo con le preoccupazioni dell’amministrazione, per quasi un anno abbiamo cercato di impegnarci in buona fede per fornire una soluzione costruttiva”. Ha aggiunto: “Quello che abbiamo riscontrato invece è stata lamancanza di un giusto processo in quanto l’amministrazione non ha prestato attenzione ai fatti e ha cercato di inserirsi nelle trattative tra imprese private”. Il portavoce ha poi detto: “Per garantire che prevalga lo stato di diritto e che la nostra azienda e gli utenti siano trattati in modo equo, non abbiamo altra scelta se non quella di contestare l'ordine esecutivo attraverso il sistema giudiziario”.

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