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Coronavirus, Facebook si affida ad Upday per curare il Centro informazioni

In Italia e in altri Paesi europei la redazione della app di notizie, frutto di un accordo tra Axel Springer e Samsung, gestirà una sezione speciale sul social con dati e notizie verificate

Upday, l’applicazione mobile di notizie frutto della collaborazione tra l’editore Axel Springer e Samsung, ha siglato un accordo con Facebook per la cura e la gestione di una sezione speciale all’interno del social network dedicata all’informazione sul coronavirus. L’incarico riguarda diversi Paesi europei, tra cui l’Italia. Presente sia sull’applicazione mobile che sulla versione desktop di Facebook, il Centro informazioni sul coronavirus (COVID-19) propone in primo piano una lista dei principali dati riguardanti la pandemia, tutti diffusi da fonti ufficiali e accreditate, e una selezione aggiornata di notizie e approfondimenti sull’argomento. L’accordo con Upday – negli Stati Uniti la sezione è curata direttamente dalla redazione interna del social network – è espressione del più ampio impegno di Facebook nel contrasto alla disinformazione in tema coronavirus. In una nota pubblicata sul blog editoriale di Facebook, Guy Rosen, VP Integrity della società, ha infatti elencato tutte le misure messe in atto per indirizzare gli utenti verso fonti di notizie autorevoli e contenuti verificati. Attualmente, Facebook lavora con 60 organizzazioni di fact checking che rivedono contenuti in oltre 50 lingue in tutto il mondo. Nell'ultimo mese, inoltre, il programma è stato ampliato con l’aggiunta di nuovi partner e lingue e prossimamente sarà ulteriormente espanso. “Per sostenere ulteriormente il lavoro dei nostri partner di fact-checking durante questo periodo, abbiamo recentemente annunciato il primo gruppo di beneficiari del nostro programma di sovvenzioni da 1 milione di dollari, in collaborazione con l'International Fact-Checking Network. Abbiamo offerto sostegno economico a 13 organizzazioni di fact-checking in tutto il mondo per la realizzazione di progetti in Italia, Spagna, Colombia, India, Repubblica del Congo e altre nazioni”, si legge nella nota.

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