di Simone Freddi

Roberto Liscia, Netcomm: «Il retail ha di fronte un cambiamento epocale»

Dietro alla crescita dell'ecommerce si cela una trasformazione molto più profonda dell'economia globale. Ne ha parlato il presidente del Consorzio aprendo l'edizione 2018 del Netcomm Forum

L’ecommerce continua a crescere a due cifre (leggi qui l'articolo dedicato all'analisi dell'Osservatorio ecommerce B2c del PoliMi), ma tra l’Italia e le altre principali economie rimane un forte gap di sviluppo: basta pensare che la filiera del commercio elettronico contribuisce per l’1,6% del PIL in Italia, contro il 2,70 in Spagna, il 5,80 della Cina, l’8% del Regno Unito. «L’era dell’ecommerce ha facilitato la crescita delle “big 5”, che oggi sono le prime le prime cinque compagnie per capitalizzazione, ponendosi come leader della trasformazione. Ma nelle principali economie europee, dietro Amazon che è leader ovunque, sono sorti dei player locali di ecommerce importanti, come come Tesco in Uk, Otto in Germania, Vente-privee in Francia, cosa che manca in Italia: avere delle aziende di grandi dimensioni è fondamentale per guidare la trasformazione digitale del Paese», ha detto Roberto Liscia, presidente Netcomm, al Netcomm Forum 2018. Anche perché l’ecommerce non è altro che un “proxy”, un traguardo intermedio, della trasformazione digitale delle imprese e del Sistema-Paese. «Nel 2021 - ha osservato Liscia - l’82% delle vendite globali sarà ancora appannaggio del retail “fisico”. La domanda che vi invito a fare in questi due giorni di evento è: come deve cambiare il retail? Siamo di fronte a un cambiamento epocale, ma coloro che sapranno cogliere trasformazione tecnologica, la trasformeranno in opportunità». «Dietro alla crescita del mercato online, che prosegue in maniera lineare, si cela un forte combiamento - ha spiegato il Presidente del Netcomm -. Le nuove tecnologie hanno modificato significativamente i comportamenti dei consumatori, i modelli di business e i processi di vendita segnando una nuova era del retail e dell'economia. L'omnicanalità è diventata il centro della strategia per gran parte delle imprese, a prescindere dl settore e dalla tipologia di prodotto. Collegare mondo fisico e virtuale è prioritario non solo per i retailer, ma anche per gli intermediari della filiera e per le aziende produttrici, che devono far fronte a una nuova tipologia di consumatore, sempre connesso e molto informato».

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