Dopo i buoni risultati della prima edizione torna, dal 13 al 17 marzo, Milano Digital Week, manifestazione italiana dedicata all’educazione, alla cultura e all’innovazione digitale promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Trasformazione digitale e Servizi civici – e realizzata da Cariplo Factory, IAB Italia e Hublab.
Cinque giorni a porte aperte, dedicati alla produzione e diffusione di conoscenza e innovazione attraverso il digitale. Professionisti, addetti ai lavori, cittadini, curiosi e appassionati di tutte le età avranno la possibilità di scoprire i tanti volti della Milano digitale riuniti in un unico palinsesto di mostre, dibattiti, seminari, performance, spettacoli, workshop, installazioni e laboratori.
Sono più di 500 gli eventi in calendario accomunati dal tema dell'Intelligenza Urbana, formula con la quale si intende la moltitudine di tecnologie e applicazioni che trasformano la città, il lavoro e le relazioni umane, impattando sulla vita pubblica e privata dei cittadini. Due gli obiettivi principali della kermesse: attenuare la difficoltà di accesso alle tecnologie, promuovendo modelli di alfabetizzazione digitale che favoriscano integrazione, apprendimento e condivisione e mostrare e connettere il tessuto progettuale e produttivo della città, indicando i percorsi di crescita individuale e collettiva, già in essere e prospettici.
«Abbiamo un palinsesto completo per questa seconda edizione – commenta l’assessore Roberta Cocco (Trasformazione Digitale e Servizi Civici), - che mette insieme i temi tecnologici contemporanei – intelligenza artificiale, robotica, Internet of Things, blockchain, insieme a iniziative di educazione digitale, networking tra le città per scambiarsi buone pratiche e tante, tantissime iniziative di diffusione della conoscenza digitale. Saranno 5 giorni ad altissimo tasso innovativo, dove cittadini, addetti ai lavori, turisti potranno scoprire il cuore digitale che anima Milano, in tutti i suoi quartieri, quel cuore che ci sta proiettando in un futuro che non deve spaventarci ma sorprenderci. La Digital Week sarà anche l’occasione per l’Amministrazione comunale di mostrare a che punto è la trasformazione digitale della città e dove vogliamo arrivare».
Coinvolti nella Digital Week, Istituzioni, Università, centri di produzione del sapere, luoghi di informazione e di ricerca, associazioni e aziende, start up e tante realtà piccole e grandi. Tutti gli attori del digitale, uniti per far conoscere ai cittadini il proprio Know-how e i vari volti della Milano digitale. Dalla salute all’educazione, dalla mobilità all’economia, dall’arte alla robotica, dall’intelligenza artificiale all’industria 4.0: sono tanti gli ambiti che abbracciano in maniera trasversale il digitale e che trovano spazio nei quattro giorni della Milano Digital Week attraverso i numerosi appuntamenti in programma. A BASE Milano, che con 6000 metri quadri sarà la sede principale della Milano Digital Week, nell’edizione 2019 si aggiunge anche la Triennale di Milano, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Palazzo Giureconsulti per programmi e attività condivise.
Gli eventi di IAB Italia
IAB Italia è in prima linea nell’organizzazione della seconda edizione della Milano Digital Week. L’associazione vuole promuovere un confronto tra istituzioni, imprese e cittadini sull’impatto dell’avanzamento tecnologico sulla società odierna, e favorire una maggiore consapevolezza del suo ruolo sempre più pervasivo.
«Cosi come sottolineato anche dall’Assessorato alla Trasformazione digitale e Servizi civici di Milano – commenta
Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia – vogliamo trasformare Milano nella culla del “rinascimento digitale”, un vero e proprio hub di idee e di progetti e un confronto continuo sulla rivoluzione digitale che plasma la città del futuro, per raccontare quello che la tecnologia, se ben impiegata, rende possibile. E lo faremo attraverso un approccio che mette al centro le persone, i veri abilitatori di un’innovazione consapevole e responsabile».
In occasione della manifestazione,
IAB Italia organizza tre eventi. Il primo, lo IAb Seminar
The Video Advertising [R]Evolution, è dedicato all’evoluzione del video advertising e analizzerà i principali trend che caratterizzano la crescita e lo sviluppo del settore. Un focus particolare sarà su brand safety, Augmented Reality e Virtual Reality, nuove opportunità offerte dal 5G e misurazione dei KPI. Interverranno i rappresentanti di Sky, Teads, Verizon, Akamai e Sensemaker.
Il secondo,
Etica e Digitale. Il Ruolo dell’Europa, affronterà il difficile rapporto tra etica e digitale, in una fase storica in cui lo sviluppo dell’intelligenza artificiale apre da un lato enormi opportunità ma pone, dall’altro, alcuni cruciali quesiti in relazione al suo impatto sulla società e sull’uomo. Ne parleranno Ivana Bartoletti (Head of Privacy and Data Protection at Gemserv, Media Commentator & Founder, Women Leading in AI Network), Reema Patel (Ada Lovelace Institute), Severino Meregalli (Associate Professor of Practice of Information Systems presso SDA Bocconi School of Management), Ferruccio De Bortoli (giornalista e Presidente Advisory Board IAB Italia) e Francesca Rossi (AI Ethics Global Leader IBM).
Il terzo evento,
Il valore strategico del Digitale per il Sistema Paese, è il debutto della neocostituita
Federazione del Digitale, fortemente voluta da IAB Italia e Netcomm (
ne abbiamo parlato qui), e sarà incentrato sull’impatto economico del digitale in Italia e sull’evoluzione delle competenze professionali e dei ruoli oggi necessari per affrontare le sfide della trasformazione digitale. Durante l’evento verranno presentati i
risultati della ricerca EY-IAB Italia sull’impatto economico e occupazionale del digitale in Italia e della
ricerca di Michael Page sull’evoluzione delle competenze professionali stimolate dalla trasformazione digitale in corso. Al dibattito interverranno i rappresentanti della federazione e alcuni tra i principali esperti di etica e di digitale.
«La trasformazione digitale ha un impatto dirompente sulla nostra vita - non solo in relazione alla comunicazione, ma più in generale alla dipendenza dalle tecnologie digitali in tutte le attività quotidiane – e per questo abbiamo l’obbligo di “vigilare” e di promuovere un approccio “critico” per non subire passivamente le dinamiche imposte dall’avanzamento tecnologico. Un passaggio che reputiamo fondamentale, ma che va guidato e soprattutto governato secondo un’etica che metta al centro la persona. Perché non c’è libertà senza regole: senza valori condivisi si rischia di non andare da nessuna parte, anche nel digitale» conclude Noseda.