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DigitalChina

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18/12/2017

Natale: regalati una palestra in un container

Mini-palestre dove è possibile tenersi in forma guidati da un assistente virtuale. Cosa c'è dietro al fenomeno del "fitness on the go" in Cina

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Per Natale regalati un bel abbonamento in una palestra in un container. Ce ne sono di tutti i tipi: puoi fare pesi, un po’ di corsa sui tapis roulant oppure dello yoga o del pilates. Il tutto con la consulenza del tuo istruttore virtuale su cellulare. Follia? No, è già una realtà. Supermonkey, Lefit e Misspao sono tre aziende cinesi che offrono questa possibilità, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. L’utente può prenotare con WeChat una sua sessione di allenamento e chiudersi dentro un container parcheggiato lungo la strada dove le tendine parasole offrono anche un buon livello di privacy. Un lettore di QR sarà sufficiente sia per pagare che per dare vita al proprio programma personalizzato di fitness. Questo è uno dei tanti segnali che provengono dal paese del Dragone: stanno cambiando e recuperando terreno nei nostri confronti alla velocità della luce. La cura della persona sta diventando centrale proprio come nei paesi occidentali. “Fitness on the go” lo chiamano. Certo, forse a non tutti verrebbe in mente di isolarsi dentro un container di metallo e seguire un allenamento impartito da un cellulare ma è un segnale. Come lo sono i 75 milioni di dollari che le suddette aziende hanno raccolto questo mese in un round di investimento da Jiansheng Sports Fund, un fondo creato da Sequoia Capital China e China Media Capital (che, se hai voglia di fare qualche ricerca, scoprirai che non sono proprio gli ultimi sprovveduti su questa terra). Guardando le foto starai pensando: “Hey, mancano le docce!”. Vero. Il proprietario e fondatore di Supermonkey, Tiao Tiao, non le ha inserite per due ragioni: tenere il più basso possibile il costo per gli utenti finali e semplificare i processi di pulizia. E così fanno anche i competitor E se stai pensando anche: “Hey, ma sono davvero minuscoli, come fanno…” Vero. Ci sono loculi, pardon, palestre personali che occupano poco meno di 4 metri quadri. Perché per loro è normale. E, forse, almeno in questo, ancora ci distinguiamo. P.S. Se fossi un po’ birichino potresti anche pensare: “Hey, ma dentro questi container ci si potrebbe fare dell’altro, magari un altro tipo di fitness…”. Vero. Il Beijing Morning News ha riscontrato come queste micro palestre on the go, fossero occupate più la notte che il giorno. E magari per altre attività illecite rispetto a quelle che avevi in mente. Ma stai dunque mettendo in discussione la sharing economy? E vero che le biciclette Ofo e Mobike, a Milano, sono finite anche nei navigli o appese agli alberi ma, che diamine, diamo una speranza al genere umano, no?