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Influencer marketing Galaxy

Marco Parolin e Annamaria Ienna
a cura di Marco Parolin e Annamaria Ienna

Influencer marketing Galaxy è il Blog di 2manyApps, influencer marketing agency & startup innovativa allo stesso tempo che vede al suo interno Marco Parolin co-founder & CMO, David Wallach, lead investor e Annamaria Ienna, marketing manager. Un’agenzia che guarda al presente ed al futuro, cercando sempre di lavorare nell’attualità cercando di anticipare tendenze ed evoluzioni del mondo influencer con un approccio verso un performance marketing che è destinato ad entrare e rivoluzionare il mondo influencer che conosciamo.

14/09/2018

Come non usare l’influencer marketing: negative sponsored review

L’influencer marketing rappresenta il presente ed il futuro del digital marketing, una galassia dinamica in continuo movimento ed evoluzione. Per offrirvi dunque, una sorta di guida interspaziale per orientarvi al suo interno, iniziamo dicendovi: “Don’t Panic!”

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L’influencer marketing rappresenta il presente ed il futuro del digital marketing, una galassia dinamica in continuo movimento ed evoluzione. Per offrirvi dunque, una sorta di guida interspaziale per orientarvi al suo interno, iniziamo dicendovi: “Don’t Panic!” Inauguriamo quindi questo nuovo Blog parlando di un fenomeno apparso recentemente nel mercato americano, ma che non sorprenderebbe se fosse una pratica usata anche qui da noi. Si tratta di una delle conseguenze “negative” dell’esplosione dell’influencer marketing e del suo utilizzo come mezzo di comunicazione alternativa ed innovativa in ambito digital advertising. Nello specifico Kavin James Bennet, famoso professionista che opera nel mondo del make-up, con un post Instagram ha fatto luce su un fenomeno riguardante alcuni influencer o meglio, il management di grossi influencer, che tra i vari pacchetti commerciali proposti ai brand, prevedono una fascia più costosa nella quale l’influencer si offre di recensire in modo negativo prodotti di altre marche e competitor. Fenomeni di questo tipo portano ad una doppia analisi, in primis quello legato alla trasparenza dell’advertising anche in questo particolare caso: come fatto notare nel mercato americano dalla FTC (Federal Trade Commission) che è molto ben inserita nelle dinamiche dell’influencer marketing, anche in caso di review negativa pagata la sponsorizzazione deve essere comunicata ai followers, ipotizzando quindi un divertente “sponsorizzato da: nome del competitor”. Proprio dagli interventi diretti e tempestivi della FTC nel mercato statunitense, in Europa recepiamo interventi ed approcci di controllo del fenomeno dell’influencer marketing, vedasi obblighi di trasparenza nell’utilizzo di hashtag specifici ad esempio ed interventi di controllo diretto dell’Antitrust su famosi influencer e recentemente anche su profili di dimensioni più ridotte. La seconda analisi è invece legata alle conseguenze dell’esplosione dell’influencer marketing, una corsa che non è destinata a fermarsi. L’utilizzo di queste strategie di advertising non solo aumenterà da parte di medi o grossi brand, ma coinvolgerà maggiormente le PMI, le quali attraverso una attenta e precisa strategia di micro e macro influencer possono beneficiare tanto quanto se non più, delle grosse aziende che già lo utilizzano. Tale conseguenza porta quindi purtroppo anche a fenomeni negativi e dannosi per tutto l’ecosistema dei professionisti che lavorano con precisione, trasparenza. L’utilizzo di influencer per danneggiare un competitor attraverso sponsored review negative non solo è il peggior modo di utilizzare e sfruttare una strategia comunicativa attraverso influencer, ma non porta nel medio lungo termine a risultati notevoli, anzi crea un enorme rischio di danno di immagine a carte scoperte. Per utilizzare al meglio questo efficace strumento di comunicazione, è fondamentale affidarsi a professionisti non solo come influencer, ma anche come agenzie e management che lavorano in questo ambito. L’approccio, la strategia, la gestione e la visione globale sono elementi fondamentali per sfruttare nel miglior modo la comunicazione attraverso influencer. Marco Parolin