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Influencer marketing Galaxy

Marco Parolin e Annamaria Ienna
a cura di Marco Parolin e Annamaria Ienna

Influencer marketing Galaxy è il Blog di 2manyApps, influencer marketing agency & startup innovativa allo stesso tempo che vede al suo interno Marco Parolin co-founder & CMO, David Wallach, lead investor e Annamaria Ienna, marketing manager. Un’agenzia che guarda al presente ed al futuro, cercando sempre di lavorare nell’attualità cercando di anticipare tendenze ed evoluzioni del mondo influencer con un approccio verso un performance marketing che è destinato ad entrare e rivoluzionare il mondo influencer che conosciamo.

20/11/2018

Influencer Marketing, sales performance & ROI: il caso Daniel Wellington

Oltre alla grande visibilità, l’Influencer Marketing porta ad un vantaggio anche per quanto riguarda l’aspetto economico del brand e la sua performance

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Nell’articolo precedente abbiamo visto come, negli ultimi anni, l’Influencer Marketing abbia avuto un’enorme espansione e come questo abbia completamente cambiato il modo di rapportarsi delle aziende con il pubblico. I veri protagonisti di questo cambiamento sono gli influencer che, creando engagement, fanno da ponte tra gli utenti del web e il brand stesso. Secondo lo studio Influencer Marketing Hub 2017 la maggior parte delle aziende che ha investito in IM, ha avuto un ritorno di 7,65 dollari per ogni dollaro speso e, in alcuni casi, il Roi è arrivato anche a 20 dollari. Siamo di fronte a un trend che continuerà a crescere: nel 2016 l’investimento su Instagram era stato di 700 milioni di dollari, nel 2017 è stato di 1,2 miliardi e, per la fine del 2018, si stima sarà di 1,8 miliardi di dollari. In Italia lo scenario riporta i seguenti dati, raccolti da IED e AKQA: Oltre alla grande visibilità, l’Influencer Marketing porta ad un vantaggio anche per quanto riguarda l’aspetto economico del brand e la sua performance. Un esempio è fornito dal caso Daniel Wellington, un’azienda fondata nel 2011 che in quattro anni ha trasformato 15.000 dollari in 220 milioni grazie a campagne di Influencer Marketing ben sviluppate. Ma andiamo con ordine. Nel 2006 lo svedese Filip Tysander incontrò in Australia un elegante uomo inglese di nome Daniel Wellington che sfoggiava al polso un Rolex con un classico cinturino Nato. Fu proprio questo incontro a dare a Tysander l’idea di un nuovo mercato: una marca di orologi sottili, dal design moderno e allo stesso tempo elegante, caratterizzati dall’inconfondibile cinturino in stoffa telata (il cinturino Nato, appunto) e da una fascia di prezzo accessibile a tutti. Da un capitale iniziale di 24.000 dollari, Tysander è arrivato a vendere un milione di unità raggiungendo 70 milioni di dollari di fatturato nel 2014 e superando i 200 milioni e i 4 milioni di unità vendute nel 2015. Questo ha reso DW la società europea con la crescita più rapida in assoluto nel 2013 e nel 2015, con un incremento del giro di affari del 4.700% secondo Business Insider Nordic. Partendo da un budget estremamente limitato, l’azienda non poteva di certo permettersi una pubblicità tradizionale in tv o su riviste. Ma come sappiamo, necessity is the mother of invention ed è proprio la necessità di farsi conoscere che ha portato Filip Tysander ad individuare sin da subito le potenzialità di Instagram e dell’Influencer Marketing quando ancora non esisteva neanche questa definizione. Oltre alle contenute possibilità economiche, ciò che ha portato l’azienda a focalizzarsi sui social media è stata anche un’ottima targetizzazione del proprio pubblico: Tysander sapeva bene di voler raggiungere i millennials e sapeva anche dove poterli trovare. Ovviamente anche DW ha dovuto fare la sua gavetta online: oggi l’account Instagram dell’azienda vanta 4,3 milioni di follower ma all’inizio i pochi seguaci della pagina erano familiari e amici di Tysander. Per far si che si creasse un effetto buzz online, Tysander ha offerto orologi gratuiti a quegli influencer disposti a condividere delle foto in cui indossavano il prodotto sul loro account Instagram e, per tenere traccia del successo della sua campagna, ha generato dei codici sconto individualizzati per ciascun influencer. La maggior parte delle persone a cui si è avvicinato in quei primi giorni era contenta di accettare la sua offerta e ciò ha generato foto creative ma soprattutto reali. Qui entra in gioco un altro elemento fondamentale che ha contribuito al successo di DW: l’user generated content. Il fatto che le foto fossero ideate e scattate dagli utenti stessi ha reso le immagini condivise più naturali e più autentiche, tanto che il 95% del materiale condiviso sull’account Instagram di Daniel Wellington è generato dagli utenti. La tattica utilizzata da Tysander si è rivelata ancora una volta vincente: lasciare agli influencer un elevato grado di libertà e creatività durante la creazione dei post fa si che il pubblico percepisca naturalezza nei contenuti. L’incoraggiamento dell’user generated content è dato anche dall’organizzazione di contest fotografici, come il concorso Pic of the day contrassegnato dall’hashtag #dwpicoftheday che dà all’utente la possibilità non solo di poter vedere la propria foto condivisa sull’account ufficiale DW, ma anche di ricevere in regalo un orologio. Tutto ciò ha dato all’azienda un’enorme esposizione a costi molto inferiori rispetto a quelli della pubblicità tradizionale. Non a caso, Filip Tysander è ritenuto uno dei pionieri del marketing efficace su Instagram e il marchio Daniel Wellington viene considerato il produttore di orologi più Instagram-friendly di sempre. Annamaria Ienna Marketing Manager @2manyApps