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19/01/2015
di Caterina Varpi

Uber punta a crescere in Europa e promette 50mila nuovi posti di lavoro

La start up, valutata 40 miliardi di dollari, punta a un accordo con le autorità dopo aver ricevuto critiche ed essere stata osteggiata dalla categoria dei taxisti

Uber, il servizio che attraverso una app offre la possibilità di affittare un’auto privata incassando commissioni da questa intermediazione, punta a una forte crescita in Europa, autorità permettendo. E' quello che emerge dalle dichiarazioni di Travis Kalanick, il ceo della società di San Francisco, che parlando alla conferenza Digital Life Design a Monaco di Baviera ha spiegato che intende ''stabilire una nuova partnership'' con le città europee, creando 50mila posti di lavoro e togliendo 400.000 auto dalle strade. La strada intrapresa della start up è, quindi, quella dell'intesa con le autorità, dopo essere stata osteggiata dalla categoria dei taxisti, limitata per legge in diversi Paesi del mondo e aver ricevuto critiche da media e municipalità. Nel mirino, soprattutto l’aumento dei prezzi in condizioni di maggior richiesta, con rialzi applicati anche in condizioni di emergenza. D'altro canto, più la rete di Uber si espande più sale la disponibilità delle corse e l’efficienza del network, spinta anche da soluzioni di condivisione come Uber Pool. Per la crescita nelle città europee dovranno essere stilate regole che consentano alla compagnia di operare. ''Se troveremo un quadro normativo che lo renda possibile, promettiamo lavoro e meno congestioni stradali. Intendiamo agevolare i servizi essenziali delle metropoli tramite accordi sui dati e sulle tecnologie”. Queste le dichiarazioni del manager a pochi giorni dall'incontro fissato il 22 gennaio a Bruxelles con i commissari Ue ai trasporti Violeta Bulc e al mercato unico Andrus Ansip. Tra i dati forniti da Kalanick, quelli di San Francisco, dove, dopo quattro anni e mezzo, 1,6 milioni di persone hanno usato Uber che ha creato dal nulla 7.500 nuovi lavori. Il servizio nel mondo cresce veloce e ha una dotazione in crescita con 1,2 miliardi di dollari arrivati di recente dai suoi investitori. La start up californiana al momento è valutata 40 miliardi di dollari, un dato notevole per una società così giovane.

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