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14/01/2021
di Cosimo Vestito

t.bd - think. by diennea racconta le potenzialità delle digital card per i marchi

La business unit di Diennea ha dedicato al tema l'approfondimento all’interno dello spazio digitale formativo e informativo Journey Wall

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t.bd - think. by diennea, all’interno del suo progetto Journey Wall, ha dedicato un approfondimento alle digital card, strumento dalle enormi potenzialità e che funge da punto di incontro tra i negozi fisici e i loro corrispettivi digitali.

Le digital card, che altro non sono se non la dematerializzazione delle vecchie carte, ‘spostate’ dai nostri portafogli agli smartphone, nascono per rispondere a una serie di esigenze che nell’era della digitalizzazione si sono fatte indispensabili, come immediatezza, immersione e interattività.

La digitalizzazione delle carte permette infatti ai brand di offrire un’interazione dinamica e personalizzata a ogni cliente che, riconosciuto all’ingresso dello store dalla lettura della propria card, troverà all’interno una customer journey non più anonima ma unica e dedicata, attraverso sconti e proposte personalizzate appositamente per lui, basandosi sullo storico degli acquisti e sulle informazioni già registrate.


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Conclusa l’esperienza “fisica”, e impiegando in maniera strategica l’enorme quantità di dati raccolti sul cliente, si passa a quella digitale, con la possibilità da parte del brand di mantenere alta l’attenzione dell’utente tramite operazioni di email marketing, messaggi e notifiche push tramite wallet digital, andando così a creare un circolo virtuoso di marketing automation che può essere sfruttato in ottica di up/cross selling, back to store e fidelizzazione. 

“La digital card, nel panorama attuale, è uno strumento che genera un enorme valore aggiunto per i brand che sanno come utilizzarla” afferma Alice Nastri, Customer Solutions Manager e Team Digital Consultant t.bd. “La raccolta dei dati relativi alla propria community di utenti è ormai fondamentale nel mercato in cui operiamo e, grazie a queste carte, è possibile non solo registrare e aggiornare costantemente le anagrafiche dei consumatori, ma anche avere visione di dove, quando e quante volte i clienti sono entrati in un negozio e cos’hanno comprato, potendo così creare delle esperienze sempre più personalizzate anche in base a criteri temporali e geografici, nel pieno rispetto e tutela delle norme relative alla privacy”.

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