Google chiude Google+ per un bug sulla sicurezza
Resteranno attivi i profili aziendali. BigG annuncia anche l'introduzione di nuovi strumenti per la privacy per gli account Google
Google ha deciso di spegnere Google+. Il social network, che non ha mai riscosso molto interesse da parte degli utenti, è stato al centro di un problema che ha potenzialmente esposto i dati di mezzo milione di persone ad un uso improprio da parte di terzi. Da qui la decisione di Mountain View di porre fine al progetto per i consumatori. Secondo il Wall Street Journal che ha dato per primo la notizia nella giornata di ieri, la decisione è legata ai timori di danni alla reputazione e soprattutto al rischio di attirare l'attenzione delle autorità di regolamentazione come accaduto a Facebook per il caso Cambridge Analytica. In seguito alla notizia il titolo di Google è crollato in borsa. Un blog post ufficiale di BigG spiega come a causa di un problema di software, è stato dato accesso potenziale agli sviluppatori esterni ai dati degli utenti tra il 2015 e il marzo 2018, quando Google ha scoperto e risolto il bug. A essere esposti sono informazioni come nome, indirizzo e-mail, professione, sesso ed età. Il comunicato riferisce che non ci sono prove di un effettivo utilizzo improprio dei dati. BigG parla di un utilizzo e un coinvolgimento bassi da parte degli utenti sulla piattaforma che per funzionare nel rispetto della privacy necessita di controlli alle Api e ai dati difficili da mantenere: il 90% delle sessioni utente di Google+ è inferiore a cinque secondi. Il social sarà attivo ancora per i prossimi dieci mesi e saranno annunciate in seguito le modalità con cui scaricare i propri dati. Resteranno vivi i profili aziendali che hanno riscosso più successo e hanno altre impostazioni per il controllo dei dati e per cui saranno lanciate nuove funzionalità.