di Simone Freddi

Amazon e LinkedIn, trimestrali sopra le attese

Il colosso dell’ecommerce ha messo a segno utili per 513 milioni di dollari, mentre il social professionale ha visto crescere il giro d'affari del 35% in un anno, con il business legato agli sponsored contents lievitato dell'80%

Dopo Facebook, anche Amazon e LinkedIn entrano nella rosa di colossi della rete che hanno messo a segno risultati trimestrali brillanti. Il colosso dell’ecommerce, trainato dal successo dei servizi cloud, tra gennaio e marzo 2016 ha messo a segno utili per 513 milioni di dollari (contro le perdite di 12 centesimi per azione nel 2015), con un giro d’affari cresciuto del 28,2% a 29,13 miliardi. Le attività di Web Services, che comprendono il cloud, hanno registrato un incremento del 64% nelle entrate, a 2,57 miliardi di dollari, continuando una serie positiva che le ha trasformate in un nuovo motore di profitto per l'azienda. Anche LinkedIn ha battuto nettamente le attese. Il social network per professionisti ha riportato profitti in aumento del 30% e un giro d'affari lievitato del 35% a 861 milioni rispetto agli 828 milioni attesi dagli analisti di Wall Street, dove le azioni sono salite anche del 15% subito dopo l'annuncio dei risultati. Per il settore tech e Internet l'ultimo trimestre è stato molto contrastato: ai gruppi che hanno brillato, come Facebook e ora Amazon e LinkedIn, si sono affiancate società che hanno deluso, da Apple a Microsoft, da Google a Netflix.

LinkedIn punta sui contenuti sponsorizzati

Dando uno sguardo nel dettaglio ai dati di raccolta pubblicitaria di LinkedIn (in totale parliamo di 154 milioni di dollari nel primo trimestre, pari al 18% dei ricavi complessivi del social), la crescita è del 29% anno su anno e continua il rapido spostamento dai “vecchi” banner ai contenuti sponsorizzati. Una transizione che sembra dare buoni frutti. Con un balzo dell’80% nel giro di un anno, gli sponsored content rappresentano ormai il 56% delle entrate pubblicitarie di linkedIn, circa 86,3 milioni di dollari. Al contrario, la Display del social continua a diminuire, con ricavi in calo del 30% anno su anno. E' un declino per cui in LinkedIn nessuno si dispera: il social sta infatti spingendo gli utenti a investire preferibilmente sui post sponsorizzati, che possono essere erogati sia su desktop sia su mobile, piuttosto che sui banner, limitati alla versione pc.  

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