La Cir respinge l'offerta di Carlo De Benedetti per Gedi: "Irricevibile"
Scoppia in casa De Benedetti la guerra per il controllo dell'editrice de La Repubblica: il padre fa un’offerta ma i figli la rifiutano. Rodolfo: “Sono sconcertato”
Nel giro di poche ore Carlo De Benedetti avanza un’offerta per l'acquisto del 29,9% di Gedi, l'editrice de La Repubblica e La Stampa, in capo alla Cir e incassa il no della società guidata dai figli Rodolfo, Marco ed Edoardo. E' quanto è successo nei giorni scorsi, in un week-end che non sarà facilmente dimenticato dal mercato italiano dell'editoria. “Con riferimento alla comunicazione diffusa dall’Ingegnere Carlo De Benedetti, relativa all’offerta non sollecitata né concordata presentata tramite Romed S.p.A., per l’acquisto di una partecipazione del 29,9% in Gedi S.p.A., Cir S.p.A. rende noto di ritenere detta offerta manifestamente irricevibile in quanto del tutto inadeguata a riconoscere a Cir e a tutti gli azionisti il reale valore della partecipazione e ad assicurare prospettive sostenibili di lungo termine a Gedi S.p.A”, afferma una nota di Cir, società presieduta da Marco De Benedetti. “Sono profondamente amareggiato e sconcertato dall’iniziativa non sollecitata né concordata presa da mio padre e il cui unico risultato consiste nel creare un’inutile distrazione, della quale certo non si sentiva il bisogno”, ha poi commentato all’Ansa Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir. “Trovo bizzarre le dichiarazioni di mio figlio Rodolfo", ha replicato Carlo De Benedetti alle parole del primogenito. "È la stessa persona che ha trattato la vendita del Gruppo Espresso a Cattaneo e Marsaglia. La gestione sua e di suo fratello Marco hanno determinato il crollo del valore della azienda e la mancanza di qualsiasi prospettiva, concentrandosi esclusivamente sulla ricerca di un compratore visto che non hanno né competenza né passione per fare gli editori”.