IAB Italia: "Istituzioni e Governo intervengano per un mercato digitale equo e competitivo"
L'associazione dei maggiori operatori della pubblicità digitale richiede azioni su fisco, tutela dati personali e concorrenza per riequilibrare il settore. Al via lo IAB Quality Index, l'indice per certificare la qualità dei bacini pubblicitari
Maggiore trasparenza ed equità per un mercato digitale competitivo. È quanto è emerso oggi all’evento organizzato da IAB Italia presso la Camera dei Deputati e che ha visto una importante partecipazione degli operatori del settore, delle Istituzioni e degli esponenti politici. L’industria digitale in Italia, riporta la nota rilasciata dall'associazione, cresce a ritmi sostenuti da diversi anni, sviluppando un indotto economico di 80 miliardi di euro e 600 mila persone impiegate direttamente e indirettamente. Nello specifico, la raccolta della pubblicità digitale ha registrato nel 2017 una crescita del 12%, raggiungendo i 2,7 miliardi e con una previsione di circa 3 miliardi per l’anno in corso. Tuttavia, oltre il 70% del mercato è nelle mani dei colossi del web che assorbono il 90% della crescita annuale. Una concentrazione che denota un avanzato squilibrio commerciale in atto, divenuto insostenibile per le aziende del settore digitale. “In questo contesto è vitale un supporto decisivo da parte delle Istituzioni e del Governo, che hanno la capacità e i mezzi per invertire la rotta", commenta Carlo Noseda, presidente di IAB Italia, "Occorre far rispettare da tutti le normative, l’attuale situazione di mercato rischia di marcare in modo irreversibile le disuguaglianze in atto, minando la crescita futura degli operatori locali. Le priorità su cui è necessario intervenire sono: sistema fiscale, rispetto delle normative sulla gestione dei dati degli utenti e concorrenza.Bisogna rivedere il sistema impositivo, a livello locale ed europeo, premiando le aziende che effettivamente creano valore nel nostro paese, non solo in termini economici, ma anche sociali ed occupazionali. Al contempo, è necessario un maggiore controllo sull’osservanza delle normative da parte di tutti gli operatori, locali e internazionali, a tutela di un più equilibrato assetto concorrenziale e degli utenti che ne sono inevitabilmente coinvolti”.