Domani: linea liberal-democratica e sito freemium
Inizia a prender forma il progetto del quotidiano che Carlo De Benedetti ha deciso di portare in edicola (e sul web) il prossimo autunno
Un quotidiano liberal-democratico, un logo dove spicca un sole crescente e rosso, un sito internet in parte gratuito e in parte accessibile attraverso il paywall. Inizia a prender forma il progetto del Domani, il giornale che Carlo De Benedetti ha deciso di portare in edicola (e sul web) il prossimo autunno, dopo il tentativo andata a vuoto di riprendere il controllo de la Repubblica. De Benedetti ha parlato del Domani giovedì sera a "Piazzapulita", la trasmissione de La7 condotta da Carlo Formigli. E’ qui che ha svelato in diretta il logo del quotidiano. Ed è qui che ha letto la lettera di assunzione del direttore Stefano Feltri (classe 1984, proveniente da Fatto Quotidiano, di cui è stato prima responsabile dell’economia e poi vicedirettore), da cui si evince quale sarà la linea del giornale. "Linea editoriale liberaldemocratica, con particolare attenzione alle disuguaglianze sociali all'interno di un quadro di economia di mercato, sempre dalla parte di chi nel contesto sociale ha meno e sempre con un occhio critico nei confronti di tutti i poteri, senza alcuna pregiudiziale. Questa è la linea del giornale”. Il Domani ha già una pagina web, dove gli interessati possono iscriversi per rimanere aggiornati sugli sviluppi del progetto e aderire alle prime offerte di abbonamento. Per quanto riguarda proprio l’offerta digitale, si legge sul sito, “Domani avrà un sito web, in parte gratuito e in parte a pagamento. Un ventennio di giornalismo online ha dimostrato che i prodotti completamente gratis sono di bassa qualità e, alla fine, di scarso interesse anche per i lettori. Il giornalismo ha un costo, ma è meglio essere dipendenti dai lettori che soltanto dagli inserzionisti pubblicitari”. A editare Domani sarà una Fondazione, sul modello di quella del Guardian, "che garantirà azionariato stabile e indipendenza nel lungo periodo. Si tratta di una situazione inedita in Italia: un giornale creato da un azionista forte ma messo in condizione di essere indipendente e sostenibile, dunque al riparo da pressioni e condizionamenti, senza l’esigenza di schierarsi con questa o quella fazione in cerca di favori governativi o fondi pubblici", spiega Stefano Feltri sul sito.