GroupM prevede un 2020 a +2,3% per l'adv. Binaghi: «2019, anno brillante per Mindshare»
A margine di Huddle 2019, Norina Buscone e Roberto Binaghi rivelano le stime per il mercato pubblicitario nel prossimo futuro. Su Mindshare, il Ceo dichiara un amministrato in crescita a doppia cifra a fine 2019
A margine della quarta edizione di Huddle, Roberto Binaghi, Chairman e Ceo di Mindshare Italia, e Norina Buscone, VP Research di GroupM, rivelano una lettura del 2019 per il mercato pubblicitario non proprio positiva. «Ci muoviamo in un mercato in contrazione» ha dichiarato Binaghi, a cui fa eco Buscone: «Prevediamo una chiusura a -1,3% sul 2018». Rispetto ai singoli mezzi, le previsioni sottolineano una tv in calo e il web (compresa la quota degli OTT) in crescita, trainato dal video. Nello specifico, Norina Buscone dichiara: «Rispetto ai singoli mezzi, prevediamo che la tv chiuderà a -4,9%, il web a +8,6%, la radio a +2,6%, la stampa in calo del 12% e l'Oot of Home a -8,1%».
Al buon andamento del web contribuisce in modo importante la componente video che a fine 2019, secondo GroupM, registrerà una crescita del 19,3%. «In questo dato leggiamo che la complementarietà di internet rispetto alla televisione non si esplica solo per pubblici che riescono a fruire dei due mezzi in modo integrato, ma proprio anche nella capacità della web - soprattutto con il supporto del 4G - di veicolare sempre più contenuti e pubblicità video sui device collegati. Vista nel complesso, questa possibilità offerta dal web non ha fatto altro che rafforzare una propensione già connaturata negli spender di avere nel video la forma privilegiata di comunicazione. In generale, possiamo dichiarare che il 56/58% degli investimenti pubblicitari è un budget che viene allocato su una comunicazione video, sia essa tv, online od out of home», ha spiegato Buscone. Oltre al video, bene la search - che va verso una chiusura d'anno a +9% -, mentre più contenuta è la crescita della componente display data a fine 2019 a +1,4%. Rilevanti poi, oltre al web, le crescite e i movimenti di evoluzione che si stanno registrando per radio ed esterna: «Questi due mezzi sono stati storicamente succedanei della televisione, cioè si tendeva a pianificare una campagna televisiva e poi tipicamente la si protraeva con una pianificazione radio. Oppure, se non avevo abbastanza risorse per coprire la tv, pianificavo la radio in sostituzione. Mentre andare sull'esterna serviva per fare campagne localizzate, che rafforzavano le campagne tv o radio in alcune aree», ha aggiunto Binaghi. «Poi è successo che la tv è diventata più accessibile, il digitale ha reso la comunicazione più alla portata di tutti e l'affissione e la radio si sono trovati spiazzati. Non potevano più giocare la partita che fino al allora avevano portato avanti. Però sono stati entrambi in grado di reinventarsi e riposizionarsi. La radio è diventata il mezzo delle promozioni e dell'ultimo miglio, mentre l'esterna - grazie ai nuovi formati e al presidio delle città principali a partire da Milano - ha abbandonato per lo più la connotazione legata al largo consumo per diventare più affine a moda, beauty, prodotti finanziari e bancari», ha aggiunto ancora il manager.