Semplificare, abilitare, personalizzare: ecco le keyword per un futuro smart
Il digitale e la tecnologia come strumenti per la realizzazione di sogni e nuovi modelli culturali e di vita: è stato questo il concetto alla base dell'ultima mattinata di lavori di IAB Forum
La seconda mattinata di lavori di IAB Forum 2018 si è aperta con toni più aspirazionali. Ponendo l’accento sulla tecnologia come abilitatore di scenari possibili, la giornalista Barbara Serra, ha dato il via a una sessione di lavori in cui – partendo dalla dimostrazione di quanto è possibile costruire unendo intelletto, forza creativa e innovazione – si è poi giunti a casi concreti calati nella vita reale, con tutti i suoi limiti. L’obiettivo è quello di superarli per poter rendere la vita di tutti noi più semplice, più agile, in poche parole più smart. A tal proposito, prima ospite di Barbara Serra è stata Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione Digitale e ai Servizi Civici di Milano, chiamata a descrivere Milano in qualità di città italiana più orientata al modello smart city. «Nel mio impegno di ogni giorno c’è innanzitutto la volontà di far evolvere la città verso un modello digitale, in cui la tecnologia diventa elemento di semplificazione per ciascun cittadino. Quello a cui aspiro, è parlare di smart citizen più che di smart city, cioè di diffondere una cultura digitale in cui la tecnologia diventa alleato, abbandonando i pregiudizi», ha dichiarato Cocco. Per questo motivo l’amministrazione comunale si sta anche facendo promotrice di appuntamenti quali la Digital Week, svoltasi lo scorso marzo e che sarà «di nuovo in scena a Milano dal 13 al 17 marzo 2019», ha annunciato in anteprima dal palco l’Assessore. Ma smart non è solo semplificazione, ma è anche la ricerca del bello capace di far dialogare la storia con il futuro. È stato questo il concetto al centro dell’intervento di Dean Roosegaarde, Artist and Innovator e Founder di Studio Roosegaarde. Con uno speech dal titolo “Smart Cities - Landescape of the Future”, Roosegaarde ha fornito alla platea una nuova visione del futuro in cui la tecnologia diventa piattaforma su cui costruire nuove idee di infrastrutture. «Recuperando vecchi elementi architettonici la tecnologia diventa abilitatore di bellezza, ma anche dispensatrice del concetto di sostenibilità e di benessere comune, un’interfaccia capace di portare la nostra storia, il nostro passato nel futuro». Il visionario artista ha così presentato i suoi progetti, le sue visioni che oltre alla bellezza puntano anche a migliorare la vivibilità del nostro pianeta: torri che purificano l’aria, vecchi acquedotti e visioni di microscopici pannelli in grado anche di purificare lo spazio.