Webranking punta "almeno" al +30% nel 2019: «Focus su business intelligence»
Chiuso il 2018 con un fatturato di 17 milioni, in aumento del 50%, l'agenzia digitale si appresta ad aprire una nuova sede a Reggio Emilia. Investimenti per rafforzare l'offerta sul fronte della creatività programmatica. Parla il presidente Nereo Sciutto
Webranking chiude il 2018 con un fatturato in forte crescita, si appresta ad avviare una nuova sede a Reggio Emilia e punta ad un giro d'affari in aumento nel 2019 «di almeno il 30%». Risultati, spiega Nereo Sciutto, presidente e tra i fondatori dell'agenzia digitale, «realizzati soprattutto grazie alle performance della data analysis e della business intelligence, aree di attività su cui abbiamo investito molto, costituendo un team di cui fanno parte 15 ingegneri, e che ci permettono di vendere al mercato servizi ad alto valore aggiunto per l'analisi del comportamento dei consumatori e la pianificazione pubblicitaria». Lo scorso anno Webranking ha realizzato un fatturatodi 17 milioni di euro, «in aumento di circa il 50% rispetto al 2017, con margini di profitto in crescita sempre del 50%, confermando un trend che prosegue da diversi anni. L'obiettivo ora è continuare ad aumentare il giro d'affari, anche perché è nostra convinzione che già a partire dal 2019 gli investimenti pubblicitari delle aziende sul digitale registreranno un'impennata, permettendo all'Italia di iniziare a colmare il gap con i mercati più maturi dell'Europa occidentale. E questo non potrà che incidere positivamente sul nostro bilancio, essendo Webranking una delle aziende italiane del digitale meglio posizionate sul mercato, anche grazie alle certificazioni di cui dispone, a partire dalla partnership con la Google Marketing Platform». La crescita, precisa Sciutto, «avverrà solo per via organica, dal momento che non abbiamo in programma acquisizioni. Le risorse finanziarie non ci mancano ma ad oggi non vediamo sul mercato agenzie attrezzate di quelle competenze di cui abbiamo bisogno per continuare a crescere. Dunque, preferiamo crearcele da soli investendo molto nella formazione. Lo abbiamo fatto per l'area della marketing technology. E lo faremo quest'anno per rafforzare la nostra offerta sul fronte della creatività programmatica, rispondendo così ad una delle richieste più impellenti delle aziende». Nessun interesse inoltre all'opportunità di vendere l'agenzia alle grandi holding della pubblicità o ai big della consulenza, a caccia di competenze digitali sul mercato. «Abbiamo ricevuto diverse offerte, le abbiamo declinate e lo faremmo ancora oggi. Il business è solido, siamo convinti che continueremo a crescere sempre di più e soprattutto ci divertiamo molto».